Ci sono campagne pubblicitarie talmente azzeccate che non puoi non lasciarti conquistare. Specie se il messaggio sfonda il muro del marketing e trasforma un oggetto di uso comune nello stumento per veicolare una riflessione più ampia, dalla portata estremamente attuale.
É accaduto con Stabilo esattamente un anno fa, quando l’agenzia tedesca DDB Group ha fatto uscire la campagna dal titolo “Highlight the remarkable“, in italiano “Evidenzia il notevole / l’eccezionale” dove i popolarissimi evidenziatori gialli servivano ad evidenziare – per l’appunto! – personaggi femminili il cui ruolo è stato cruciale, che hanno contribuito al progresso della società sfidando le convenzioni in uso all’epoca e talvolta anche la storia stessa.
Donne tenaci, dalle origini “scomode”. Donne dalla volontà di ferro e dalla carriera non certo facile, che la scienza non ha dimenticato ma che la storia ha talvolta un po’ nascosto tra le righe delle proprie pagine.
Le immagini scelte per la campagna di Stabilo Boss erano tre, tutte col medesimo layout. Una mostra l’affollata sala controllo della NASA, in attesa del ritorno dell’Apollo 13. Sullo sfondo lo Stabilo evidenzia l’indaffarata Katherine Johnson, matematico responsabile dei calcoli che hanno reso sicuro il ritorno sulla Terra della navicella spaziale. Katherine Johnson, di origini afro-americane, coautrice di 26 pubblicazioni scientifiche e tra le prime donne al mondo ad entrare nel team di ricerca e sviluppo della NASA, è stata insignita della Medaglia Presidenziale della Libertà. Oggi è universalmente riconosciuta come una delle ricercatrici più influenti ed autorevoli nel campo della scienza spaziale e dell’informatica.
Un’altra immagine ritrae Woodrow Wilson, spettatore ad una partita di baseball nel 1916, tre anni prima di essere colpito da un ictus invalidante. Alle sue spalle la First Lady Edith Bolling Galt Wilson, che a lungo durante la difficile degenza del Presidente ne fece le veci, tenendo personalmente i rapporti con il Congresso. Per questa ragione – nonchè con tutti i ‘rovesci della medaglia’ che tale ruolo comportava anche all’epoca – da molti è tutt’ora considerata alla stregua del “primo (ed unico!) presidente donna degli Stati Uniti“.
Nell’ultima immagine in giallo si riconosce Lise Meitner, prima donna a conseguire il Dottorato in Fisica all’università di Vienna nel 1906 ma soprattutto primo scienziato donna ad aver contribuito a porre le basi per la fissione nucleare, che pochi anni dopo sarebbe risultata fondamentale nella costruzione della bomba atomica. In un’epoca in cui la scienza appariva come esclusivo appannaggio degli uomini e la situazione politica europea stava prendendo pieghe che avrebbero sconvolto la storia dell’umanità, la giovane Lise, pacifista convinta ed ebrea protestante, continuò alacremente a condurre studi e ricerche. Il Nobel arrivò nel 1945 ma non per lei. Fu attribuito invece al collega col quale aveva condiviso una vita di studi, Otto Hahn. Lo stesso col quale aveva realizzato la più importante scoperta della sua vita.
Estremamente critica nei confronti dell’uso delle proprie teorie a fini bellici, Lise si impegnò tutta la vita per l’uso pacifico della fissione nucleare. I suoi studi e le sue scoperte contribuirono in maniera decisiva all’impiego dell’energia nucleare a fini non bellici. Per quanto esclusa dal Nobel, Lise ottenne ben 21 premi scientifici e tutt’oggi l’elemento chimico ‘Meitnerio’ porta il suo nome, come lo Hahn-Meitner Institut di Berlino.