I Beati comunisti e San Berlinguer, tra sacrilegio e falsificazione della storia
Ho visto un bel film: il treno dei bambini di Cristina Comencini. Sinceramente mi è piaciuto ha dietro una bella regia, un bel cast ed una bella storia.
Un altro bel film che ho visto è Berlinguer – La grande ambizione, di Andrea Segre interpretato da Elio Germano.
Spettacoli veramente piacevoli al cinema
Però una bella storia non è la storia. Io non ci sto a santificare i comunisti.
Così come non ci sto a demonizzarli.
La storia dovrebbe essere più equilibrata, la cultura dovrebbe essere più variegata.
Invece si tende sempre a dare una versione della storia dei comunisti come quella dei buoni ,di quelli dalla parte giusta. Mi dispiace ma non è così.
Il comunismo è stato un flagello per l’umanità laddove ha avuto la possibilità di instaurare regimi totalitari.
Questo la storia lo ha ampiamente dimostrato. I comunisti italiani saranno stati differenti , ma non sono stati immuni da gravi colpe nel sostegno a un regime assolutistico come quello sovietico.
Nati dalla parte giusta del muro
È facile essere grandi uomini e permettersi di dire che si poteva dissentire da Mosca essendo comunisti in Italia, quando non si era direttamente nell’orbita di influenza sovietica.
Ci ricordiamo il povero Imre Nagy, vero eroe nazionale ungherese, che brutta fine ha fatto? Lì il compagno Togliatti non ebbe problemi a ratificare la sentenza di morte.
Un buon libro
Una lettura interessante è San Berlinguer: L’ultimo capo del popolo comunista, di Marcello Sorgi.
Libro di un ex comunista o post comunista che scriveva sul giornale siciliano l’Ora di proprietà del PCI. Giornale a volte più a sinistra del partito.
Il ricordo della figura di alta moralità, di grande spessore intellettuale è comunque correttamente contro bilanciato dall’analisi di una segreteria che non riuscì a compiere il compromesso storico. Che non riuscì a costruire un’alternativa.
Che si è esaurita di fronte alla catastrofe di uno Stato non funzionante durante il terremoto dell’Irpinia, nello spettacolo di una conferenza stampa dove lo stesso Berlinguer proponeva un’alternativa non potendola però decantare in termini pratici.
La grande figura di uomo che sa morire sul palco, interpretato fino in fondo quel ruolo di anacoreta di monaco del partito, che anche la sua figura ed il suo stile di vita contribuirono a forgiare; non cancella il fatto che in fondo la segreteria di quest’uomo avesse mancato l’obiettivo.
Non possono non essere soppesati tutti gli elementi in un giudizio finale. La storia non è agiografia oppure calunnia. Deve tener conto dei fatti oggettivi.
Berlinguer andava a Mosca
Cerco’ di smarcarsi da Mosca, ma non riuscì mai ad affrancarsene fino in fondo.
Sugli euromissili Berlinguer arrestò la sua politica di avvicinamento, o di presunto avvicinamento, al blocco occidentale.
I comunisti sostenevano un regime dittatoriale e criminale che avrebbero voluto esportare in Italia.
Il Partito Comunista Italiano cercò di limitare la dipendenza dagli aiuti finanziari dell’Unione Sovietica, ma non riuscì mai a farne a meno
Oggi pongono la questione morale e parlano mettendo all’indice i presunti amici di Putin. Ma quando mai hanno fatto un processo a quelli di loro che andavano ad osannare Breznev?
Berlinguer era un uomo di valore. Non un santo da innalzare agli onori dell’altare di un tempio laico. Il PC aveva la fede ma non la forza trascendente, di una verità rivelata .
La rivelazione del vangelo comunista poggia sulle fragili di basi del relativismo materialista .
I comunisti non erano diavoli. Non mangiavano i bambini
Ma il loro aver costruito uno Stato nello Stato, il loro sistema di clientela e corporativo che rinfacciavano ad altri e soprattutto il sistema oppressivo che avrebbero voluto imporre a questo paese non li rende certo degli angeli.
Santi ed angeli lasciamoli in paradiso e guardiamo con sguardo attento ad una storia equilibrata.
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