Alla fine i 5 Stelle si sono calati le braghe. Nel decreto di aprile, slittato a maggio, è spuntato un articolo per regolarizzare i lavoratori “invisibili”. Gli immigrati irregolari. Una misura che genera un forte malcontento in un Paese già dilaniato dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica.
La sanatoria degli irregolari arriva, tra l’altro, dopo mesi di lassismo nei confronti degli sbarchi. Con un aumento notevole di arrivi: +350%. Ai grillini la misura non piace, ma Renzi frusta il governo a suon di minacce di dimissioni. Teresa Bellanova senza immigrati non può proprio vivere. Eccola accontentata.
Le dimissioni ovviamente le avrebbe mai rassegnate, ma a quei leoni da poltrona dei Cinque Stelle basta poco per andare nel panico. Renzi, con un partito con numeri da prefisso telefonico, detta legge.
La misura è già stata ribattezzata “ius Covid”. Dopo aver fallito l’approvazione dello ius soli nella precedente legislatura, la sinitra tenta di sanare i lavoratori in nero con la scusa dei pomodori. La bozza del decreto, visionato dall’Adnkronos, punta, infatti, a sanare non solo i braccianti, ma anche le colf e le badanti. Regalando loro permessi temporanei da quattro mesi o fino al termine della durata del contratto.
Per Giorgia Meloni dal governo giallorosso arriva “un brutto segnale”. “Così – spiega la leader di Fratelli d’Italia – noi diciamo che chi non ha rispettato le regole ha trovato lavoro ed è stato regolarizzazione”.
Insomma, prima la sinistra dal 2012 al 2018 ha aperto le porte a 700 mila immigrati irregolari lasciandoli vivere come fantasmi. Senza possibilità di integrazione e di fatto costretti a lavorare per 2 euro l’ora. Ora li regolarizza, alla faccia di tutto e tutti..
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