I cuccioli dell’orsa Amarena sono stati localizzati
Fonte : Agenzia Dire www.dire.it
Lo dice il sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Claudio Barbaro che, tra le deleghe attribuite, ha anche quelle alla biodiversità e alle aree protette.
L’orsa, star del Parco nazionale d’Abruzzo, era solita passeggiare con i suoi piccoli tra i borghi abruzzesi ed era un animale che non aveva mai creato problemi all’uomo. La persona che ha sparato è stata identificata dai Guardiaparco e consegnata ai carabinieri.
IL RESOCONTO DEL PARCO NAZIONALE
“L’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor Andrea Leombruni alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua- riporta il post social pubblicato nella notte-. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita. L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco”.
BARBARO: “EPISODIO ISOLATO MA GRAVE, FAREMO IMMEDIATA CHIAREZZA“
“Un episodio grave, quello dell’orsa Amarena, sul quale faremo immediata chiarezza: un caso isolato, però, in un’area nella quale non esiste conflittualità tra questa specie simbolo del parco e le popolazioni rurali che convivono da decenni con questi animali. Un caso che non deve peraltro alterare il percorso di approfondimento della situazione in Trentino, sicuramente diversa, dove va ricreata una compatibilità essenziale tra la presenza dell’uomo e gli esemplari tutelati con normative unionali, nazionali e internazionali”. Lo dice il sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Claudio Barbaro che, tra le deleghe attribuite, ha anche quelle alla biodiversità e alle aree protette.
“In Abruzzo l’Orso Marsicano ha una popolazione molto ridotta, 60 unità su tutto il territorio, che si riproduce con grande lentezza. Si tratta di animali particolarmente miti e abituati da sempre alla presenza dell’uomo. E soprattutto sono controllati e gestiti, nel modo migliore, direttamente dai parchi”, dice Barbaro.