Libertà di pensiero – Già nel 1948 la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo sanciva e tutt’ora sancisce all’articolo 19: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere” .
Ma era in fondo quello che dicevano i più importanti testi di diritto partoriti dalle rivoluzioni illuminate.
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1789 stabiliva la libera manifestazione dei pensieri e delle opinioni come uno dei diritti più preziosi dell’uomo. Assegnava dunque ad ogni cittadino il diritto di parlare, scrivere, e stampare liberamente.
I padri fondatori della democrazia americana si preoccuparono nel primo emendamento di limitare la possibilità di legiferare del Congresso. Inibendogli di fare alcuna legge che stabilisse una religione di Stato o che proibisse il libero esercizio di una religione. O che limitasse la libertà di parola o di stampa.
Tra l’altro sia la costituzione italiana che i trattati europei si preoccupano di garantire la libertà di opinione e la libera manifestazione del pensiero.
La pratica delle dittature
Solo le dittature fanno delle leggi per limitare le idee che non piacciono. Un’idea può essere disprezzata dalla stragrande maggioranza delle persone, però la grandezza di una democrazia e la sua solidità sta a quel punto nel difendere ancora di più il diritto di chiunque a professarla.
Un’idea può essere contro il pensiero dominante del momento: quindi uno stato democratico e liberale deve consentirne la manifestazione libera.
Nella storia tutti gli abusi dei regimi e dei governi sono stati perpetrati proprio contro persone che non rispondevano all’ideologia dominante. Chi si allinea in un regime è sempre trattato con benevolenza. Un liberale ha il dovere morale di combattere con tutto il fiato che ha in corpo ed il vigore che ha nell’anima il DDL Zan.
Non per chi vorrebbe tutelare in linea ipotetica il provvedimento. Non per i suoi fini più nobili, non contro una minoranza. Ma per l’attentato che commette a danno del principio cardine di qualunque democrazia: il diritto di essere in dissenso e di manifestarlo liberamente.
Quando si colpisce un’opinione, qualsiasi opinione, si colpisce il principio di libertà che è alla base delle nostre società.
In Italia siamo ridotti a questo ormai: a sperare che i franchi tiratori, solitamente disprezzati nel gergo politico, salvino il paese dal provvedimento liberticida che un partito di Palazzo e minoritario assieme ai suoi gregari vuol portare avanti pur essendo un vero scempio alla luce di qualunque diritto.
Franchi tiratori nobilitate il vostro ruolo salvando la fragile democrazia in questo paese dalle grinfie dei suoi peggiori aguzzini: gli apostoli di una nuova assolutistica, totalizzante religione: il pensiero unico politicamente corretto.
È democrazia se la pensi come loro altrimenti o taci oppure la legge sarà contro di te.
Così ragionavano gli studenti durante la rivoluzione culturale maoista.
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