Hamas riscuote l’appoggio incondizionato del mondo liberal e radical chic.
L‘escalation nella striscia di Gaza ha smosso le coscienze, e la sinistra globalizzata è contro la linea morbida del presidente americano, Joe Biden, su Israele.
Peccato che lo stesso Hamas sia contrario alle idee liberal pro omosessuali e mondo LGBT. Che perseguita e condanna addirittura a morte.
Ma l’ipocrisia ed i cortocircuiti della sinistra democratica non sono nuovi, e i loro esponenti preferiscono chiudere un occhio e fare finta di nulla. Attaccando nel contempo persino Biden, perché non abbastanza schierato.
La Casa Bianca sottolinea l’impegno dell’amministrazione “per la de-escalation del conflitto israelo-palestinese e per una pace duratura”. Ma a qualcuno pare non bastare.
I democratici più radicali non ci stanno
“Gli Stati Uniti devono riconoscere il ruolo (di Israele) nell’ingiustizia e nella violazione dei diritti umani dei palestinesi. Questo non ha a che fare con due parti. Questo è uno squilibrio di potere”, dichiara la Ocasio-Cortez, una delle esponenti giovani dell’ala radicale dem, denunciando le provocazioni israeliane e le condizioni di avvilimento sociale dei palestinesi nei territori occupati.
“Dobbiamo avere il coraggio di ammettere il nostro contributo – insiste Ocasio-Cortez – e alle volte non riesco a non chiedermi se il motivo per cui non lo facciamo, se abbiamo paura di opporci alla detenzione di bambini in Palestina, è perché non abbiamo il coraggio di confrontarci con la detenzione di bambini qui alla nostra frontiera”.
Le solite strumentalizzazioni, che stigmatizziamo anche in casa nostra, dove ai bambini alla frontiera basta sostituire i migranti nei barconi.
La stessa sinistra che si sdilinquisce per il DDl Zan pro comunità omosessuale e lobby LGBT.
Che Hamas odia e perseguita, fino alla condanna a morte.
Gli omosessuali perseguitati da Hamas
Nessuno ricorda che Hamas, da movimento musulmano integralista, all’antisemitismo accompagna le torture agli omosessuali.
Sono anni che si sussegue la fuga di omosessuali dalla Palestina di Hamas.
La comunità LTBGQ continua a rifugiarsi in Israele, dove, a differenza dei regimi di Hamas e dell’Autorità palestinese, non si applica la pena di morte.
È ormai storica l’uccisione, negli ultimi decenni, di molti gay palestinesi in Cisgiordania e sulla Striscia di Gaza.
Il caso più celebre resta, probabilmente, quello di Mahmoud Ishtiwi, 34enne, giustiziato nel 2016 da Hamas con tre colpi di pistola al petto, in un’esecuzione pubblica, perché accusato di omosessualità.
Era uno dei suoi più autorevoli comandanti militari, ma macchiato di un peccato punibile con la morte nella Striscia di Gaza.
Il caso di Ishtiwi rivelò in maniera plateale la grossa differenza tra la cultura e la società israeliane e quelle palestinesi.
Ovviamente di attenzione ne ha avuta poca.
Il mondo omosessuale occidentale destina poche attenzioni a coloro che vivono sotto l’Autorità Palestinese in Cisgiordania e sotto Hamas nella Striscia di Gaza.
Perché è oltremodo scomodo ed imbarazzante per chi parteggia per il popolo palestinese, riconoscere che esso è diametralmente contrario alle proprie idee.
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