Un uomo spacca la faccia a due donne. Letteralmente: le ha ridotte ad una maschera di sangue.
Ci si aspetterebbe una levata di scudi generalizzata, peraltro sacrosanta: invece i Liberals, Democratici e portavoce dell’ideologia LGBT+ plaudono estasiati.
Questa situazione paradossale, a dir poco, si presenta da quando atleti Transgender, quindi biologicamente maschi, sono ammessi a partecipare alle gare femminili.
Biden se n’è occupato nei suoi primi Ordini Esecutivi e ne parlammo qui.
Avallando la loro partecipazione e rassicurando che chi si sente donna possa usare le toilette femminili.
Atleta dell’anno
Fallon Fox, questo il nome dell’atleta in questione, è un nerboruto atleta MMA, sport dove ai pugni si accompagnano calci e ginocchiate. Date in apposite gabbie.
Uno sport non per signorine.
Fallon, un nome un destino diremmo, invece di combattere con gli uomini preferisce farlo con le donne.
In uno sport di combattimento feroce come sa essere MMA si deve essere machiavellici per farlo.
Uno sport che prevede regole stringenti e correttamente una categoria femminile, cui però, in omaggio alla follia ormai dilagante, lui è stato ammesso a partecipare.
Perché si sente donna. E come negarlo, vedendolo in tutta la sua maschia femminilità.
Cyd Zeigler della rivista Outsports lo ha definito “il più coraggioso atleta della storia”.
Perché ci vuole molto coraggio a picchiare una donna, fino a spaccarle la faccia in effetti.
Out rincara la dose definendola “Queen of swords“, Regina di Spade.
La sua ultima avversaria, Ericka Newsome, che donna lo è realmente, ha riportato danni permanenti alla testa.
Detta Pitbull Ericka, non è certo una ragazzina sprovveduta. La sua faccia la dice lunga.
Anzi è una muscolosissima donna, biologicamente donna.
Ma la sua fisicità femminile nulla ha potuto contro un uomo.
Una vittoria schiacciante quella ai danni di Ericka, arrivata per KO in trentanove secondi .
Dopo una ginocchiata di Fox, il suo cranio ha ceduto e si è fratturato.
Una donna, Ericka, che malmenerebbe molti di noi maschietti sedentari, anche con una mano legata dietro la schiena.
Ma di fronte ad un atleta maschio ben allenato ha perso e ci ha rimesso quasi la vita.
Estasi dei giornali di sinistra e la Federazione
I media di solito attenti agli sport violenti e censori in fatto di violenza perpetrata ai danni delle donne, hanno, come sempre, indulto al loro leccapiedismo verso le istanze liberal.
Il giornale Post Millenial ha entusiasticamente commentato: “ Fox, un atleta maschio transgender, ha distrutto Erika Newsome in un combattimento MMA a Coral Gables in Florida, durante il quale ha assestato un colpo alla testa di Newsome con il ginocchio mentre la teneva ferma con le mani, lasciandola priva di sensi”.
Un colpo magistrale non c’è che dire.
Ericka non combatterà mai più.
Fallon Fox, invece sì, con la benedizione dei democratici statunitensi, che al pari di quelli di casa nostra hanno perso completamente la bussola e la faccia.
Loro metaforicamente, le avversarie di Fox letteralmente.
Anche la UFC, Ultimate Fighting Championship l’organizzazione più importante organizzazione nel campo delle MMA a livello globale non si sottrae alle istanze trans e pare faccia figli e figliastri.
L’UFC ha sanzionato con la sospensione i commenti del peso massimo MMA Matt Mitrione nel corso dell’intervista rilasciata a “The MMA Hour”, che si è scagliato contro la slealtà di Fallon Fox.
Non è stata la sua prima impresa
Analogamente Fox aveva occorso sette fratture alle ossa orbitali e commozione cerebrale a Tamikka Brents, a Capitol City in Springfield nell’Illinois.
Coraggiosamente Tamikka però non aveva accettato tutto ciò
Le sue dichiarazioni erano state chiare e condivisibili. “Ho combattuto contro molte donne e mai avevo avvertito la forza e ferocia che ho sperimentato quella sera. Io non posso rispondere alla domanda sul fatto che sia nato uomo o no, ma non sono mai stata dominata così in vita mia, e sono una donna forte. Continuo a disapprovare che Fox combatta. Per qualunque lavoro o carriera sarei d’accordo, ma in uno sport di combattimento no, lo trovo ingiusto e non leale.”
Il coraggio di picchiare una donna
Picchiare una donna per un uomo è una vergogna.
Sempre.
O perlomeno lo dovrebbe essere sempre e comunque, ma pare che per la sinistra ciò non sia vero.
Noi invece, che siamo brutti sporchi e cattivi, pensiamo che un maschio che malmena una donna non sia un uomo. Vorremmo che rincarassero la dose le femministe di casa nostra, cui una volta tanto ci uniamo.
E invece stavolta balbettano.
Infatti lui, Fallon, di essere un uomo non ci pensa nemmeno, anzi non lo vuole essere.
Aggiungiamo noi che non può esserlo.
Non lo sarà mai infatti. Biologicamente è maschio: per essere un uomo, picchiando donne, gli diamo atto che gli deficitano parecchie cose. La vergogna di sé ad esempio.
E chi gli consente di arrecare danno alle donne che si allenano per gareggiare lealmente si dovrebbe al pari vergognare, per cancellare in un tratto secoli di lotte femminili.
Per poi dirsi moderno e liberal.
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