I martiri delle fosse Ardeatine erano italiani. Credevano e sapevano avevano di esserlo. Ed il fatto che siano morti senza distinzione di idee, di religione o di qualsiasi altra sensibilità, solo perché italiani, rende il fatto una tragedia nazionale.
Tutto è il passato
Si continua la contrapposizione ideologica in questo paese, tra destra e sinistra. Ma si continua tornando a parlare ancora di fascismo ed antifascismo. Adesso Giorgia Meloni viene linciata semplicemente perché ha detto che alle fosse ardeatine, furono ammazzati perché italiani. Dove sarebbe la falsificazione storica?
Dopo l’attentato di via rasella dovevano morire dieci italiani per un tedesco. Questo fu l’ordine finale. Inizialmente si era pensato addirittura che dovessero morire cinquanta italiani per un tedesco. E bisognasse far saltare in aria la strada per rappresaglia.
Il paradosso è che , i militari del battaglione Bozen, uccisi a via Rasella, erano sudtirolesi.
Antifascisti
Sicuramente c’erano in maggioranza antifascisti , tra le vittime delle fosse ardeatine. Ma non era l’antifascismo il vero obiettivo della rappresaglia. Il vero obiettivo della rappresaglia era dissuadere il popolo italiano dall’unirsi ai movimenti di resistenza e soprattutto dal non denunciare quando veniva a conoscenza di qualcosa, i nomi dei combattenti clandestini.
Bisognava fiaccare lo spirito di resistenza del popolo italiano. Di tutto il popolo italiano.
Gli ebrei
Il maggior numero di persone che furono uccise, se si vuole per forza di cose suddividere in gruppi i martiri,furono gli ebrei. Che purtroppo in quegli anni erano anche troppo facilmente indifesi. Schedati. Sorvegliati. Limitati nelle loro libertà fondamentali e deportati.
E bisogna ricordare che proprio le leggi razziali, partivano dal presupposto che gli Ebrei non fossero italiani. Dimenticando i grandi sacrifici fatti nel Risorgimento, nella Grande Guerra proprio da italiani di religione ebraica.
Il più grande numero in generale, fu rappresentato dalle persone ancora in attesa di giudizio. Imputati neppure processati. E qui si rileva la giustizia delle parole del Presidente del Consiglio, alcune persone arrestate semplicemente perché nei pressi di via rasella. Italiani che non avevano altra colpa che essere italiani . Addirittura morì alle Fosse Ardeatine Aldo Finzi, eroe di guerra, fascista della prima ora di religione ebraica. Divenuto oppositore del regime.
Ferrara sul Foglio
Scrive, giustamente, Giuliano Ferrara sul Foglio, un merito alla vicenda: “La suola storica dei miei genitori gappisti e comunisti, dei Trombadori, dei Bufalini e degli altri non avrebbe eccepito con grida scandalizzate alla frase secondo cui i martiri delle Ardeatine “furono uccisi per rappresaglia solo perché italiani”. Basta leggere le Lettere dei condannati a morte della Resistenza per constatare che l’identificazione della guerra di Liberazione con il patriottismo fu pressoché totale. Basta leggere “Una scelta di vita”, il colossale memoir di Giorgio Amendola, per capire che la logica del Comitato di liberazione era “nazionale”, allora non era vietato dire il paese o alla anglosassone questo paese, this country, ma non usava”.
La ferita
Dire che si trattava di italiani è dire la cosa più grande. Perché venne ferita la coscienza civile di una nazione, e del mondo intero. Anche chi combatteva dalla parte avversa non poté nascondere la gravità del gesto, e la profonda rabbia suscitata nel paese. Quella delle Fosse Ardeatine è una tragedia nazionale.
Non bisogna assolutamente dividere in alcun modo le vittime .
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