Tempi duri per il Natale e le Festività. Le fazioni di panettonisti e pandoristi si stanno affrontando, come al solito.
Come ogni anno, gli Italiani si spaccano in due fazioni, le cui faide ormai sono secolari.
Le famiglie si tramandano le tradizioni di sospetto dei vicini. Si dice che quelli là amino il Pandoro e non il Panettone. Lo fanno per essere più liberi. Un’onta che non si può accettare. Ma quest’anno purtroppo vi è di più.
Una guerra senza fine
La disputa è annosa. Chi si pasce di morbida e zuccherata pasta dorata, senza aggiunta di altro, ne ama la forma a stella.
Senza l’impiccio di carte appiccose, ripieni ingombranti ed imbrattanti, ed una cupola sguaiata, che di eleganza non ha nulla.
L’ascendenza lombarda ne oscura i natali agli occhi dei veneti, che si commuovono davanti alla azzurra confezione di mici e mele che ricordano la loro infanzia.
Di contro i panettonisti trovano conforto familiare nella mollica casareccia ricca di sorprese, amano staccare la preziosa pasta dalla carta, ammirano la semplicità senza tempo della sommità così rassicurante nella sua rotondità. Quasi una mammella atavica.
Sulla quale pare quasi svettare la Madunina.
Una nuova minaccia
Ma una nuova minaccia è all’orizzonte.
Gli esperti del CTS e i virologstars televisivi ci mettono in guardia.
Sono i No-candix il vero nemico nel Natale VentiVentuno: coloro che stanno avvelenando la Festa per antonomasia.
Mettendo in pericolo tutti noi.
Ne basterà uno a tavola e noi tutti non saremo al sicuro.
Noi che innocentemente spilluzzichiamo le uvette, certi che non ci saranno conseguenze.
Loro i canditi li scansano, li schifano.
La moderna tecnologia ci ha offerto queste chicche preziose, eppure loro le rifiutano, mettendo a repentaglio la nostra salute.
Quelli là dei canditi non vogliono nemmeno sentirne parlare: avversano la dittatura canditaria, aborriscono ogni forma di imposizione.
Manifestano per la libertà di farcitura; al limite accettano un’uvetta ogni tot, che garantisca loro l’accesso alle feste ed un ripieno accettabile. Contro la canditura di Stato.
Il Governo però è stato chiaro: quest’anno i panettoni dovranno avere canditi all’interno, obbligatoriamente.
Non solo quelli all’arancia ma anche quelli di rinforzo, quelli verdi al cedro.
Perché gli anti-canditi sono il loro nemico.
Ma agli occhiuti ispettori ministeriali non è sfuggita l’anarchica vicinanza dei pandoristi alle istanze No-canditesche.
I pandoristi, allora, potranno ritenersi esenti da queste prescrizioni? Assolutamente no.
Anche il pandoro quest’anno dovrà includere i canditi. Più precisamente almeno tre dosi standard di canditi, misti gialli, arancioni e verdi, perché si ritiene siano meglio.
La famosa canditura eterologa.
Il Natale sarà così salvo.
Anche i pandoristi, sconcertati, si stanno dividendo: chi per il bene comune accetta la situazione e china la testa all’inoculazione di canditi, e chi invece sta ingrossando le fila dei No-candix.
Sarà l’ultimo anno? Ci sarà il tanto agognato ritorno alla normalità?
Finché c’è Draghi, c’è Speranza..
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