I Nuovi “Gandhiani” della Politica Italiana: Pacifisti ed Economisti a Convenienza

bandiera della pace

I Nuovi “Gandhiani” della Politica Italiana: Pacifisti ed Economisti a Convenienza

Negli ultimi mesi, una trasformazione sorprendente ha investito alcuni dei protagonisti della politica italiana. Parliamo dei leghisti (o, per meglio dire, dei “Vannacciani”) e dei pentastellati di Giuseppe Conte, che oggi si scoprono improvvisamente pacifisti e custodi della responsabilità economica.

Una svolta quantomeno curiosa, se si pensa alle loro posizioni di qualche anno fa, quando minimizzavano la scoperta di fosse comuni a Bucha cercando di negarne l’ esistenza e derubricavano come effetti collaterali il massacro di 300 bambini ucraini uccisi in un teatro durante un bombardamento, effetto collaterale che per loro sì poteva evitare se il nazista, tossico dipendente e pure reo di essere omosessuale del presidente eletto ucraino si fosse arreso e fatto catturare invece di opporsi, e tra le altre cose il nazista che aveva le svastiche tatuate era il capo della Wagner ( compagnia mercenaria russa autorizzata dal Cremlino per chi ha poca memoria), si quel tal Prigozhin che è morto accidentalmente in un viaggio aereo verso Mosca dopo che aveva osato ribellarsi al Cremlino e ovviamente non esisto prove che Zelensky sia mai stato cocainomane ne tantomeno non fosse etero sessuale, quindi chissà chi metteva in giro e continua a farlo adesso queste voci

Il Pacifismo a Corrente Alternata di un Matteo Salvini, dopo anni passati a flirtare con l’ideologia sovranista e a non lesinare elogi per Putin, ora sembra voler vestire i panni del pacifista, ostacolando ogni iniziativa di supporto all’Ucraina. Lo stesso Giuseppe Conte, leader di un Movimento 5 Stelle che non ha mai brillato per coerenza, è diventato il paladino della “pace a tutti i costi”, opponendosi all’invio di aiuti militari e predicando un ritorno alla diplomazia.

Tutto molto bello, peccato che questi nuovi apostoli del pacifismo fossero incredibilmente silenti (se non addirittura complici) quando, tre anni fa, la Russia lanciava la sua “operazione speciale” in Ucraina e scoprivamo le fosse comuni di Bucha. All’epoca, nessuno di loro sentiva il bisogno di alzare la voce per denunciare le atrocità del regime di Putin

E oltretutto sono pure scarsi in matematica andando in giro a dire che l’ Europa vuole riarmarsi, quando in realtà come tutte le iniziative Europee sono è ben poca cosa, infatti, l’importo annuale effettivamente disponibile per ciascun paese dipenderà dalle decisioni nazionali riguardo all’incremento della spesa per la difesa e dalla loro partecipazione ai prestiti offerti dall’UE da poter replicare per i prossimi 5 anni.

Se consideriamo una distribuzione uniforme dei 150 miliardi di euro di prestiti tra i 27 Stati membri nell’arco di cinque anni, ciò equivarrebbe a circa 1,1 miliardi di euro all’anno per paese e per l’ Italia equale a niente praticamente. Anche se ovviamente, sarebbe improbabile che la distribuzione fosse perfettamente equa, poiché ogni Stato membro dovrà decidere in base alle proprie esigenze e capacità economiche come poterli investire ( se vuole).

QUINDI NON ESISTONO 800 MILIARDI PER IL RIARMO METTETEVELO BENE IN TESTA

Purtroppo dico io, si purtroppo perché l’ Italia sarebbe uno dei paesi che ne beneficerebbe di più l’ oro Melara di la Spezia che era in cassa integrazione da qualche settimana sta riassumendo.
La nostra Leonardo gioiello industriale italiano al 50% partecipata dallo Stato sta volando in borsa e fa ancora meglio degli anni precedenti in termini di commesse e assunzioni, oltretutto l’ unione europea ha chiesto che gli investimenti militari vengano fatti con asset europei ma si sa voi adesso siete tutti Tibetani, si i tibetani del 1950 prima che i Cinesi ne dichiarassero l’ annessione prima diplomatica e poi militare con buona pace del Dalai Lama in esilio da allora.

Adesso vogliamo parlare poi della loro responsabilità Economica?! Solo Quando Fa Comodo

Meglio essere pacifisti è più semplice tenere i conti in ordine.

Ma la conversione non si ferma alla geopolitica. Oggi gli stessi leader si dicono anche difensori delle finanze pubbliche, contrari a ogni forma di “sperpero”. Eppure, dove erano questi custodi della sostenibilità economica quando il Superbonus 110% veniva spinto con una leggerezza disarmante, gonfiando il debito pubblico senza un piano serio di copertura finanziaria?

Il Movimento 5 Stelle di Conte, principale promotore del 110%, ha fatto finta di non vedere i rischi di una misura che, pur con intenti nobili, è stata gestita senza alcun controllo, portando a truffe e speculazioni milionarie. La Lega, dal canto suo, ha prima appoggiato il provvedimento e poi ha finto di non conoscerlo quando la situazione è sfuggita di mano.

Come Si Cambia (in Politica), Sinceramente questo spettacolo di trasformismo politico non è nuovo, ma resta impressionante per la rapidità con cui certe convinzioni evaporano davanti all’opportunità di cavalcare il malcontento popolare. Oggi conviene essere pacifisti e prudenti in economia? Bene, ecco che i “Neo-Gandhiani” salviniani e contiani si riscoprono responsabili

Peccato che la responsabilità, quella vera, non sia un vestito da indossare a seconda della stagione politica. Ma, si sa, in Italia la memoria è corta, e certi politici contano proprio su questo.

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