I tiranni dell’informazione.
Dal Covid all’Ucraina l’informazione è diventata propaganda.Mark Zuckerberg è stato l’uomo più sincero, tra tutti coloro i quali hanno operato la censura delle idee.
Il Covid
Il presidente di Meta è stato molto chiaro nelle sue dichiarazioni.“Sul Covid-19 penso che l’establishment scientifico si sia confuso su un mucchio di fatti e abbia chiesto di censurare un sacco di cose che, in retrospettiva, sono finite per essere discutibili o vere”. Parole sincere che evidenziano la realtà.
In Occidente durante il Covid 19, l’informazione è stata unilaterale. Il linciaggio vero e proprio di qualunque dissenziente, è stato portato avanti alla luce del sole. Esattamente come è stata impedita qualunque divulgazione scientifica alternativa.
Forse il lato peggiore di tutta la vicenda lo si è trovato nella compressione dei diritti costituzionali dei cittadini delle democratiche liberali, nel silenzio più assoluto della stampa.
I social
Le grandi piattaforme social, ormai sono una forma di comunicazione e di informazione che va per la maggiore.
Che costituisce probabilmente il punto di riferimento della stragrande maggioranza dei cittadini del mondo.
Hanno il dovere, poiché nate proprio per questo, di dare voce a tutti. Gli influencer se debbono esistere, debbono essere di opinioni differenziate. Altrimenti diventano strumenti in mano ad una dittatura culturale, semplicemente per canalare in un senso unico l’opinione pubblica mondiale.
Lo scopo primario delle piattaforme social, dovrebbe essere quello di dare voce a tutti. Di permettere alla gente comune di raccogliere l’attenzione del pubblico globale. Invece per paradosso rischiano di trasformarsi in uno strumento di schedatura, linciaggio mediatico e caricamento di informazioni che fanno il gioco dei governi.
Ucraina
Anche sul conflitto russo – ucraino cadiamo nello stesso errore avvenuto per il Covid. L’Ucraina viene difesa come il paradiso in terra dei diritti e della democrazia, a prescindere.
Con grande onestà intellettuale finalmente Pietro Senardi, direttore di Libero ha ammesso che noi non ci chiediamo se Zelensky sia una brava persona. Difendiamo gli interessi dell’Occidente in Ucraina. Ossia vogliamo che gli ucraini restino nella sfera di influenza occidentale.
Questo finalmente è un pensiero libero. Un pensiero anche coerente sul perché sostenere o non sostenere Kiev.
Il dovere della vera informazione
Bisogna dire la verità. L’informazione, ha perso la sua funzione. La stampa non esercita più il suo diritto/ dovere di essere terza. E non si fa nulla in Occidente per cercare di garantire, se non in parte estremamente marginale, che l’informazione sia pluralista.
Cosa ci distingue dalle dittature?
Proprio il fatto che si possa avere più di un’opinione. Si possa dissentire. Si debba dissentire dal sentire comune, se lo si ritiene giusto. E che per questo dissenso non si venga molestati, censurati, discriminati o epurati.
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