Il boss mafioso: “Quell’uomo… di Giletti e quel… di Di Matteo stanno scassando la minchia”. E’ l’11 maggio scorso e a parlare, mentre è in carcere, è il boss mafioso Filippo Graviano, condannato per le stragi del ’92 e del ’93. La sera prima aveva visto la trasmissione ‘Non è l’Arena’ di Giletti, che parlava di scarcerazioni e non gli era andata giù.
Graviano parla con lo ndranghetista Maurizio Barillari. Gli uomini del Gom, il reparto mobile della polizia penitenziaria, hanno ascoltato le sue parole e stilato una relazione. “Il ministro fa il suo lavoro e loro rompono i…”, dice Graviano. A rivelare il retroscena è il giornalista Lirio Abbate nel suo nuovo libro ‘U siccu’ su Matteo Messina Denaro, come scrive oggi Repubblica. “La sera del 10 maggio – scrive il Gom – quasi tutti i detenuti al 41 bis erano davanti al televisore”.
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Filippo Graviano è il secondo per età dei quattro fratelli Graviano. Affiliato alla Famiglia di Brancaccio insieme al fratello minore Giuseppe, nel 1990 divenne reggente del mandamento di Brancaccio-Ciaculli insieme al fratello, sostituendo il boss Giuseppe Lucchese che era stato arrestato. I fratelli Graviano ebbero un ruolo importante nell’organizzazione delle stragi del 1993 a Firenze, Milano e Roma e nell’omicidio di don Pino Puglisi. I due vennero arrestati il 27 gennaio 1994 a Milano. Sta attualmente scontando la pena all’ergastolo nel carcere di Parma.