Eric Zemmour è un fiume in piena.
Anche i suoi detrattori sono costretti ad ammettere che al suo discorso erano presenti persone di tutta la Francia e soprattutto di tutte le età ed estrazioni sociali. Questo Outsider ex opinionista televisivo, differentemente dai candidati presentati dalla destra negli ultimi anni, riesce ad avere larga presa sui giovani.
La stampa cerca di descriverlo come un razzista, uno xenofobo, quasi un suprematista bianco. Ma in realtà e di origine algerina ed appartenente alla comunità ebraica.
Potrebbe rappresentare una possibilità di rilancio concreta, ed un alternativa per una Francia dove la destra, pur largamente maggioritaria nel paese, non riesce ad espugnare l’Eliseo ormai da dieci anni. I gollisti sono in difficoltà. Con un Macron che cerca di parlare il loro linguaggio e sembra il baluardo più efficace contro i socialisti. Marine Le Pen annaspa costantemente nella difficoltà di essere ritenuta accettabile al fine di poter evitare il comportamento di tutto il paese contro l’opzione che lei diventi presidente.
Forse Zemmour potrebbe rappresentare l’alternativa credibile.
A chi lo accusa di essere un violento, dovremmo ricordare che i tafferugli al suo comizio sono stati provocati dai dissidenti venuti a disturbare.
Lui stesso è stato aggredito rimanendo ferito ad un polso da un uomo che lo ha violentemente afferrato, costringendolo ad una prognosi di addirittura nove giorni.
Ma ovviamente viene sempre dipinto lui come il violento, l’intollerante, l’inaccettabile
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