Il Centro politico: Nihil novi sub sole
Sono lontani i fasti delle elezioni di settembre 2022 che avevano premiato il neonato “Terzo Polo”, una sorta di cuscinetto elettorale che si frapponeva fra destra e sinistra.
Sotto il sole cocente di questo luglio, il dibattito interno fra i partiti di Centro è attualmente molto vivace
Nemmeno due anni dopo, il popolo centrista, deluso dalle recenti elezioni europee e rabbioso di fronte ai leaders ritenuti, a torto o a ragione, i responsabili del fallimento “centrista”, sta affilando le armi. Tra questi in prima fila ci sono gli attuali Onorevoli e Senatori centristi che considerano Renzi e Calenda gli unici veri responsabili del flop del Terzo Polo. Sono soprattutto loro che rischiano di non rientrare nell’emiciclo alla prossima tornata elettorale parlamentare. Tra la schiera dei delusi sono inoltre dirigenti del partito. Alcuni si sono messi alla ricerca di lidi più sicuri.
Rimangono chiusi nei loro uffici i due principali attori del Terzo Polo
Dopo la definitiva scomparsa, diventa essenziale comprendere da che parte stare, se lottare per una prossima vittoria del centrosinistra o preferire Meloni e Salvini nel centro destra. E la scelta non è facile, ne va della stessa esistenza.
Renzi, fra un viaggio a Londra per accordi di collaborazione e matrimonio in India, annuncia di aver trovato nuova linfa politica con il PD della Schlein. Vira quindi in modo deciso verso sinistra aprendo anche a Conte, criticato ben bene qualche anno fa.
Ma il dibattito interno, fra gli iscritti di Italia Viva, è vivace
Dentro il partito di Renzi vi sono iscritti che non condividono la scelta del centrosinistra. Pensieri assolutamente legittimi, quello che nei gruppi possono coesistere opinioni diverse. Come è legittimo vi siano divergenze nelle vedute dei rapporti con Azione, con Forza Italia, o con il procedere a nuove creazione politiche quali un “Terzo polo bis”. Chi guida un partito ha il dovere di sapere ascoltare la propria base, anche se non in accordo.
Ed è proprio per discutere le future scelte di Renzi che la base di Italia Viva sta richiedendo a gran voce l’Assemblea Nazionale a settembre prossimo, assemblea che potrebbe essere l’anticamera per eventuali congressi
Ma Renzi sarà propenso ad accogliere le istanze della base? Generalmente il suo partito, da lui ideato, creato, promosso e per la maggior parte finanziato, non ha mai brillato in democrazia interna. E’ stato sempre “Renzicentrico”. Le eventuali deleghe sono sempre state da lui gestite. Ci si chiede quindi se Renzi sia pronto per un serio dibattito interno per effettuare le scelta più opportune.
Più complessa la situazione in casa Calenda. La sensazione di un “fuggi fuggi” generale è lampante.
Calenda non si fa vedere nemmeno nei congressi locali e nei dibattiti che in ordine sparso nella Penisola avvengono fra i liberali moderati, i liberali democratici e nelle riunioni di piccoli partiti centristi.
Azione una linea certa, a destra o sinistra, al momento non ce l’ha
Gli azionisti guardano perplessi verso la loro leadership, cercando di comprendere cosa Carlo ha in mente per il loro futuro. Calenda e i suoi di Azione, mi ricordano molto il film “Forrest Gump”, quando il protagonista, dopo avere corso da una parte all’altra dell’America, si ferma, si gira verso chi lo seguiva ed esclama : “Sono un po’ stanchino!”. Ecco, Calenda sembra davvero “un po’ stanchino”. Molti azionisti stanno pensando a Forza Italia, ma non tutti potrebbero essere accolti da “figliol prodighi”.
Eppure Azione e Italia Viva, assieme ad altri partiti minori, hanno ottenuto un ottimo risultato nel settembre 2022 come terza possibilità di scelta, perché adesso hanno necessità di rientrare nel bipolarismo?
Di fatto il fallimento del Terzo Polo non è avvenuto perché si è ritenuto sbagliato la via alternativa ai due schieramenti di base. Deriva dalle gestione scriteriata delle singole leadership che hanno ritenuto il proprio partito uno strumento di proprietà privata a servizio di ambizioni personali. Azione e Italia Viva non sono riuscite a diventare vettore collettivo di idee politiche, laboratorio di innovazione, volano di sviluppo del Paese.
Si rimane perplessi quando Renzi, commentando la debacle delle elezioni europee, parla di “incapacità politica del Terzo Polo”, e non di comportamenti inappropriati di soggetti politici del Terzo Polo
Fintanto che i partiti che hanno animato il Centro di questi anni non escano dall’impasse del personalismo, non c’è spazio per una nuova esperienza politica che sia in antitesi con il bipolarismo.
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