Intolleranza e violenza, patrimoni della sinistra che in terra Toscana trovano terreno fertile.
Oggi Fatima, nome paradossalmente cristiano, ha profanato più di un rosario: ha deturpato la democrazia.
Quella democrazia di cui la sinistra di oggi non possiede nemmeno una molecola.
Fatima non è una ragazzina, ha trent’anni, non è una profuga-che-fugge-dalla-guerra-e-ci-paghera’-le-pensioni, è laureata all’universita di Firenze.
Non è nemmeno una psicolabile in preda ad esaltazione.
É semplicemente una esponente di una sinistra perdente, che dimostra perché lo è, in preda a deliri di intolleranza verso un fascismo che non torna ed un razzismo che non appartiene al dna italiano.
L’intolleranza della sinistra italiana
La sinistra, ed il suo maggior partito, il PD, sono la parte politica degli stranieri, degli antiitaliani, dei non-lavoratori, tutti welfare e niente impresa.
Dalla fabbriche ai salotto radical chic, fin dagli anni settanta la sinistra ha perso il polso della classe operaia, dei lavoratori.
Che hanno infatti reagito abbandonandola.
E la reazione è ormai scomposta e becera. Violenta e maledicente.
Camicia a brandelli e due rosari strappati. Questo il magro bottino di Salvini a Pontassieve.
Uno era stato regalato a Matteo Salvini dal parroco di Cava dei Tirreni, l’altro da un frate francescano.
È il bilancio dell’aggressione subita dal leader della Lega a Pontassieve, più di 20mila abitanti nella città metropolitana di Firenze.
Due giorni fa la Lega aveva dovuto cambiare all’ultimo minuto perfino il locale scelto per il pranzo con l’ex ministro dell’Interno.
Il proprietario del ristorante “Sunset” era stato bersagliato da minacce e insulti, e quindi era stato costretto ad annullare l’evento perdendo così il lavoro.
Come può una sinistra che dimostra il suo panico di perdere anche l’ultima roccaforte essere così intollerante da armare il braccio di menti deboli e lasciar commettere questi gesti?
Il sindaco di Pontassieve, Monica Marini, aveva salutato l’arrivo di Salvini condividendo un post in cui veniva definito “ospite sgradito” in città.
Come non capire che queste affermazioni creano un clima d’odio che difficilmente si potrà ricucire, da una sinistra che demonizza l’avversario da quando Occhetto si vide strappare una scontata vittoria dall’odiato Cavaliere.
Da allora statuette si sono abbattute sui visi degli esponenti di centrodestra, monumenti, vie, tombe sono state imbrattate e profanate, piazze sono state devastate in contromanifestazioni.
La sinistra ha smarrito la via. E ha scelto la violenza e l’intolleranza.
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