Qual è il vero impatto dei vaccinati nella guerra contro il Covid? Davvero la parte di popolazione che ha ricevuto le due (o tre, a breve) dosi può dirsi molto più al sicuro rispetto a chi invece rifiuta l’inoculazione? A stare a sentire certe analisi sì, senza la protezione dei farmaci i rischi sono molto, molto più alti. Come confermato di recente anche da Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico che assiste il governo. Eppure i numeri, nonostante i tanti proclami, sembrerebbero suggerire altro.
Nel corso dell’ultima conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza, Locatelli ha spiegato: “Nessun vaccinato al di sotto dei 59 anni finisce in terapia intensiva”. Come a suggerire che, in quella fascia d’età, la protezione fornita dai farmaci al paziente è pressoché totale. Notizia che di per sé sarebbe ottima e permetterebbe di guardare con grande ottimismo a una pandemia ormai quasi del tutto sconfitta. Peccato, però, che le cose non stiano esattamente così. E per capirlo basta in realtà dare un’occhiata ai dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) al quale, in teoria, anche il Cts dovrebbe guardare con attenzione nello svolgimento delle sue analisi.
La Verità
Come rivelato da Maurizio Belpietro sulle pagine de La Verità, infatti, nel mese che precede il 27 ottobre (data dell’ultima rilevazione disponibile) nella fascia d’età tra i 12 e i 59 anni sono stati registrati 142 pazienti non vaccinati finiti purtroppo in ospedale a causa delle complicazioni legate al Covid, 7 intubati nonostante avessero ricevuto la prima dose e 16 con ciclo completo. In totale, dunque, il 10% delle persone ricoverate si era sottoposta all’inoculazione. Vero, dunque, che i farmaci aiutano a diminuire i rischi. Ma sostenere che i vaccini attualmente a disposizione impediscano di fatto di ammalarsi è una balla bella e buona.
Sempre La Verità ha evidenziato come nell’ultimo mese siano finiti in ospedale 474 italiani in età compresa tra i 12 gli 80. Di questi 322 non erano vaccinati, 14 avevano ricevuto la prima dose e 128 entrambe. Guardando ai decessi, sui 1.012 registrati nel mese di ottobre, 511 sono di persone non vaccinate, 40 avevano ricevuto la prima dose e 461 entrambe. Evidente, dunque, che se gli attuali farmaci anti-Covid possono aiutare nella lotta al virus (anche se i dati sugli effetti avversi suggeriscono comunque cautela per determinate fasce d’età) non è allo stesso tempo possibile affermare che siano sinonimo di sicurezza assoluta. Vincolare le libertà dei cittadini al Green pass, come fatto dal governo, è una scelta che continua a sembrare assurda, ingiusta. E non ha, di fatto, eguali in tutta Europa.
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