Sono preoccupanti le parole pronunciate dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ieri all’iniziativa “La Carta di Taranto – Manifesto per il Sud e per le Isole”.
Propaganda e odio
Paragonare la Puglia a Stalingrado – e, quindi, indirettamente il centrodestra ai nazisti – è pura follia, così come pura follia è quel violento “non passeranno… sputeranno sangue”. Che poi ciò avvenga sotto gli occhi e fra gli applausi di un compiaciuto Enrico Letta è cosa che desta ancora più sconcerto.
Ormai la campagna elettorale del PD, priva di alcun contenuto programmatico degno di nota, è virata verso l’odio puro e semplice per l’avversario politico, elevato a “mostro” antidemocratico. S tratta di propaganda per agitare inesistenti spauracchi. Il tutto nel vano tentativo di recuperare consensi irrimediabilmente perso dopo gli anni di governo del PD. Se mai vi fosse stato bisogno di conferme ulteriori, queste sono arrivate ieri, proprio da Taranto.
Eppure non possiamo non rammaricarci per la qualità di questa sinistra sempre più orfana di identità e che deve aggrapparsi all’odio come collante. L’individuazione del nemico come base di costruzione dell’identità smarrita è puro e semplice populismo esercitato senza remore da chi invece rivendica di essere antipopulista. Ennesima presa di giro per i cittadini e per gli stessi elettori del PD.
Rispettare la volontà degli elettori
Ma la cosa che più preoccupa del discorso di Emiliano, è forse la chiusura. Quel “qualunque sarà l’esito delle elezioni, sputeranno sangue” restituisce un quadro che suona sinistro e pericoloso, certamente non rispettoso della normale dialettica democratica e soprattutto del voto degli elettori.
Ecco, noi crediamo che non ci sia affatto da sputare sangue, ma solo da rispettare la volontà dei cittadini che se decideranno di dare fiducia a Giorgia Meloni lo faranno a ragion veduta. Continuiamo, infatti, a pensare che la politica sia confronto tra visioni del futuro e idee per la Nazione e non una perenne guerra civile. E’ giunto il tempo di smetterla di pensare che la democrazia sia valida solo se la maggioranza è di centrosinistra e invece, in caso contrario, sia coartata, incompiuta e immatura.
Se questa è la sinistra, c’è davvero da sperare che il 25 arrivi presto e che il popolo sovrano si esprima in modo chiaro, netto e inconfutabile relegandoli nell’archivio del 900 nell’attesa che finalmente trovino nuove modalità, nuovi toni e magari anche uno straccio di programma per far politica.