A distanza di sette mesi dal suo insediamento alla White House, è indiscutibile che Biden si sia conquistato il suo posto nella storia. Con il discorso pronunciato ieri sera alle 21,45 ore italiana sulla conquista di Kabul da parte dei Talebani. Uno dei peggiori discorsi di un Presidente americano di sempre!
Dichiarare che lo scopo della presenza americana in Afghanistan, da vent’anni, era sconfiggere il terrorismo ed annunciare il ritiro dei soldati per lasciare uomini e donne afghane in mano ai Talebani, equivale a sventolare bandiera bianca. Una resa incondizionata da parte di quella democrazia che da sempre si erge a paladina di diritti. E che giustifica ogni guerra con la “prevenzione” di nuovi attacchi terroristici nel mondo e con l’ “esportazione” della democrazia.
Eppure per Biden anche stavolta ha vinto l’America: Bin Laden è stato ucciso, Al Qaeda sconfitta. Poco importa se gran parte del popolo afghano, reo di esser stato filo-americano, verrà torturato, ucciso o chissà cosa. Colpa loro, che in vent’anni non hanno saputo far tesoro degli “strumenti” che gli americani hanno loro dato per costruirsi un futuro di pace e democrazia. Un pò come dire, la canna per pescare ve l’abbiamo data!
La democrazia si costruisce da dentro
Ma i diritti non si “importano” né si insegnano a suon di occupazioni più o meno giustificate: si costruiscono da dentro, si imparano vivendoli e si consolidano tramandandoli. Questo vale in Afghanistan come ovunque.
E l’Europa, e l’ONU? In questi vent’anni dov’erano? Perché il Presidente Biden, che ha peccato di decisionismo senza condividere la scelta con chi, obtorto collo ha condiviso da vent’anni la guerra ad Al Qaeda, si è “dimenticato” di citare le forze alleate, Italia inclusa, anch’esse con i loro caduti nella “guerra giusta” americana. Non dimentichiamo i 53 morti fra alpini, bersaglieri, carabinieri e le centinaia di nostri connazionali feriti nella coalizione internazionale a guida statunitense!
Il ritiro dall’Afghanistan costerà, in termini politici, a Biden molto più dell’inizio della guerra stessa, che pure lui votò. E lo ergerà a novello Ponzio Pilato di questo inizio di XXI secolo. Perché di fatto, con ieri sera, il Presidente se n’è lavato le mani del popolo Afghano.
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