Il duca Conte alla vigilia del voto sul DL Antani era stato chiaro: siamo disponibili al dialogo per dare un contributo costruttivo come se fosse di fiducia al quadrato.
Ma non siamo assolutamente disponibili ad accettare cambiali in bianco.
Il Conte Mascetti probabilmente avrebbe dato in pegno le enciclopedie.
Il Presidente lo incalzava: Delle tre qual è che tarapia tapioco che avverto la supercazzola?
Nessuna risposta. Se non c’è guadagno, la rimessione è certa.
Infatti, quando la situazione pareva dipanarsi, anche nel senso anafestico, ecco l’Aventino dei senatori e l’astensione dal voto.
Eppure aveva detto: Oggi ho parlato con il Presidente e devo registrare una disponibilità intrinseca, di cofandina, dominusvobiscum blinda, del presidente suddetto a venirci incontro.
Ma se si dicesse, lo interrogavano, anche con il rispetto delle autorità, come di viceministro?
No, aveva risposto, risoluto: Le dichiarazioni d’intenti non bastano, è una maggioranza sensibilissima, lo vede il dito? Lo vede come stuzzica e prematura anche?..
Questo il tenore, prima che si concretizzassero le dimissioni, ormai inevitabili.
Il Presidente era alla N.A.T.O. e temeva di non poter venire, ma per fortuna si è liberato ed eccolo qua..
Dopo il rinvio alle Camere questo era il diktat: Calma e sangue freddo, ora il boccino ce lo abbiamo noi, posterdati per due. Occhiello di privilegio per noi.
Almeno fino a sabato scorso, quando pareva certo il ritiro dei ministri, che nemmeno rispondevano al telefono. Quello con il prefisso.
Nessuno ci ha chiesto le dimissioni. Alle perse avrebbero fatto il Rigatino.
Nel weekend la diretta Facebook
Infine la svolta.Dobbiamo parlare. E parlò quasi un’ora con voce ferma. La voce dell’uomo che vede chiaramente qual è il suo dovere, ed è deciso a farlo anche se gli costa.
Come dire, Trini la confraternita, pulitina.
Non potremo condividere alcuna responsabilità di governo se non ci sarà chiarezza sui punti nel documento consegnato.
Che reazioni ci sarebbero state, adesso?
Il vecchio luminare e gli altri
Dopo un largo giro di consultazioni, elegante come sempre, come se fosse anche un po’ di Casentino, che perdura anche come cappotto, proponeva agli interlocutori una soluzione pratica, moderna, alla giapponese.
In fondo, la soluzione era lì, semplice e lineare.
Cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione…
Vedremo mercoledì, ma la sbiriguda della sbrinzellona è a portata di mano, soltanto in due oppure in quattro anche scribài con Cofandina come antifurto per esempio.
Si scherza eh?!
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