Saman è stata molto probabilmente uccisa ed ha avuto anche un funerale, ma le piazze sono desolatamente vuote e nessuno protesta per lei.
‘Chi l’ha visto?’ del 2 giugno 2021 ha mostrato il probabile funerale sciita di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni di cui da fine aprile non si hanno più tracce.
Come non si hanno più tracce della famiglia, improvvisamente sparita da Novellara, il paese in provincia di Reggio Emilia e che risulta tornata in patria.
Saman era entrata in conflitto con i familiari e in particolare il padre per essersi opposta al matrimonio combinato con un cugino residente in Pakistan.
Ma di qualcun altro non si hanno tracce.
Delle femministe, dei vari Mee Too e Non una di meno.
Per la povera ragazza solo il silenzio assordante dei movimenti femministi; di coloro che, alla minima violenza su una donna, giustamente, si stracciano le vesti.
Ma se il delitto è perpetrato da un musulmano, passano il tutto sotto silenzio, non urlano al femminicidio.
Il perché è presto detto: le femministe, vicine da sempre alla sinistra, ai voti degli immigrati tengono, e tengono molto.
Come potrebbe altrimenti Enrico Letta, quotidianamente riempirsi la bocca di Ius Soli e voto ai sedicenni se non per accattivarsi le simpatie degli stranieri? Anche se sono integralisti.
Anche se vogliono fare sprofondare i nostri valori al medioevo, mortificando la condizione femminile come il suo corpo nascosto dal niqab.
Il politologo, giornalista del Messaggero e sociologo Luca Ricolfi ne è convinto, come noi.
“Il silenzio su Saman? La sinistra ha un occhio di riguardo per l’Islam e teme che i lati più imbarazzanti di quella cultura, e in particolare il suo modo di trattare la donna, compromettano il progetto di diventare i rappresentanti di quel mondo, grazie all’allargamento del diritto di voto agli immigrati”.
Il funerale
La puntata di mercoledì scorso di ‘Chi l’ha visto?’ ha mostrato il video, comparso il 4 maggio alle 21.13 sul profilo Facebook del padre di Saman.
Shabbar Abbas lo ha pubblicato alle 21.13 e cancellato frettolosamente il giorno successivo.
‘Chi l’ha visto?’ ha mandato in onda spezzoni del filmato, della durata di oltre 2 minuti, in cui si riporta la ripresa diretta di una cerimonia chiaramente funebre.
Pur priva del feretro con la salma.
Secondo una mediatrice culturale di origini pakistane il rito religioso, in un dialetto pakistano, sarebbe comunque un funerale.
Il tavolo reca un telo bordeaux con incisi versi del Corano, che viene usato abitualmente per coprire il corpo del defunto.
Gli uomini si battono il petto e si colpiscono alla testa. Questi gesti – ha detto la donna – sono in uso da quanti professano la religione sciita “per chiedere perdono e per purificarsi dei loro peccati”.
Non sappiamo se il loro dio li potrà perdonare, sicuramente il silenzio del mondo femminista e di sinistra contribuisce ad uccidere la povera Saman un’altra volta.
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