Il futuro è delle nazioni

il declino inesorabile di chi rinnega la storia

nazionalismo

Nazionalismo – L’unica vera speranza di riscatto e di risveglio per i Popoli Europei, risiede nella loro presa d’atto della totale incapacità della classe dirigente attuale. E del suicidio demografico, culturale e geopolitico alla quale l’odierna visione occidentale della politica e dello stato condanna la nostra millenaria civiltà.

Dobbiamo comprendere che se è vero che ogni democrazia decade per la corruzione del popolo, è altresì vero che la degenerazione delle classi governanti demolisce i popoli forti per piegarne il controllo e la resistenza sull’operato prepotente e truffaldino dei governi.

Basta valutare il resto del mondo per stabilire quanto, in questo tempo, il futuro si profili misero per i popoli che dimenticano la propria identità, accettano di buon grado la limitazione della loro sovranità in un mondo globalizzato, e che consentono alle minoranze di condizionare il destino delle masse popolari nazionali.

E quanto prendano piede, anche a discapito di popoli più ricchi e meglio strutturati, paesi che custodiscono gelosamente la propria sovranità, limitano l’influenza delle minoranze sull’azione dei governi, e non ammettono il sacrificio della propria cultura verso una globalizzazione che è per essi soltanto un mezzo per sovvertire l’attuale equilibrio del pianeta.

Un popolo che mette in perenne discussione i suoi fondamenti di civiltà è condannato a diventare una tomba. Tomba che solo pallidamente testimonia la passata grandezza della propria storia. L’Europa si sta lentamente lasciando morire, in questo modo.

Gli USA hanno abbandonato le loro radici con risultati evidenti

Anche gli americani da quando hanno messo in discussione la loro radice Anglo-Saxon and Protestant hanno iniziato ad avvertire la pressione di gruppi etnici minoritari ma compatti e coesi. Ora questi popoli rischiano di menomare lo spirito nazionale americano e stravolgerne i tratti distintivi.

Paradossalmente l’opposizione di popoli fieri, sta rendendo protagonisti della crescita economica del mondo globale proprio i paesi nazionalisti e culturalmente compatti. La globalizzazione ha incoronato il tradizionalismo, dimostrando la validità della sua essenza conservatrice.

Vengono menomati i popoli e le nazioni deboli ed inibiti, a vantaggio di quelli fieri e coesi. Sta a noi europei scegliere che unione di popoli essere e se avviarci sul sentiero della decadenza o su quello della rinascita.

 

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