Il generale e il governatore

vannacci

Il generale è il governatore

Con l’anno nuovo si avvicinano le elezioni regionali e i partiti stanno già cercando di organizzarsi.

Nel Centro-Sinistra sembra ormai scontata la riconferma di Giani a Governatore della Toscana mentre nel Centro-Destra si discute ancora su chi debba essere il suo avversario

Il mio timore è che il Centro-Destra finisca un’altra volta per farsi condizionare dalla ricerca del “personaggio”(magari di rilievo nazionale) da spendere mediaticamente nella speranza di andare in tal modo all’incasso di una vittoria sull’onda del voto di opinione.

Il che è un errore

Perché il voto regionale, a differenza di quello nazionale o europeo, è più attento alle questioni concrete e locali. E perché quella che dovrebbe essere per definizione una sfida politico-amministrativa non può trasformarsi in una sfida politico-ideologica.

A meno di non fare il giuoco del Centro-Sinistra, che ha oggi tutto l’interesse ad evitare un serio confronto sui fallimenti delle politiche regionali e sui problemi tuttora irrisolti della Toscana.

Il Governatore uscente Giani è persona simpatica, benvoluta e popolare, ma nessuno, nemmeno nel suo campo, lo giudica un buon amministratore

Tant’è che nei territori e tra le categorie sociali è diffuso il malcontento per una politica regionale che privilegia la comunicazione istituzionale (funzionale alla propaganda e al culto del capo) rispetto alla programmazione degli interventi strutturali necessari allo sviluppo. È quindi sui fatti, sugli errori commessi e sulle promesse tradite, sull’immobilismo e sulla incapacità di governare la Regione che il Centro-Sinistra andrebbe incalzato.

Ma, per farlo, il Centro-Destra deve dotarsi di una visione programmatica, puntando sulla competenza ed esperienza amministrativa e candidando chi, sul territorio e tra la gente, ha già dato buona prova di sé come gestore della cosa pubblica

Se è così il Centro-Destra un candidato credibile e autorevole ce lo ha già in casa, senza bisogno di cercarlo altrove, ed è il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. Ottimo amministratore, apprezzato persino in ambienti di Centro-Sinistra, capace di parlare un linguaggio anti retorico e di portare la gente a guardare oltre gli steccati ideologici, per riflettere concretamente sulle soluzioni da apportare ai problemi esistenti.

Un approccio diverso da quello tradizionale, più pragmatico certo ma anche più coinvolgente

Con un forte richiamo etico al culto del buongoverno, ispirato da volontà riformatrice. Se invece il Centro-Destra preferisce puntare un nome famoso (e preferibilmente non toscano) sulla ruota della fortuna, pago di sollevare il solito polverone mediatico su disquisizioni ideologiche utili a posizionamenti politici nazionali o europei, beh allora c’è solo da mettersi all’ascolto degli esperti del settore. Salvini, ad esempio, propone il Generale Vannacci.

Degnissima persona, ben preparata e dal buon eloquio, ma non adatta al ruolo in questione. Intendiamoci: io sono tra coloro che apprezzano molto il Generale per la battaglia che porta avanti contro i conformismi politici e l’ideologia woke, ma proprio per questo ritengo che la sua dimensione naturale debba rimanere quella nazionale e europea.

Calarlo in una realtà come quella toscana significa limitare il suo potenziale potere attrattivo, non aumentarlo

Tanto più che la sua candidatura a Governatore, pur facendo emotivamente piacere a certo elettorato di Centro-Destra, rischia oggettivamente di compattare e galvanizzare come non mai l’intero elettorato di Centro-Sinistra. E questo proprio quando tale elettorato appare frammentato e scontento, in balia di incertezze e delusioni sulle quali il Centro-Destra potrebbe giocare abilmente le proprie carte.

La candidatura del Generale a Governatore, insomma, è senz’altro una astuta mossa in chiave mediatica, ma politicamente non serve alla causa del Centro-Destra toscano né a quella dello stesso Vannacci. Che, pur se soldato di mestiere, non andrebbe mandato disinvoltamente ad un probabile massacro elettorale in una competizione regionale la cui natura amministrativa non esalta le sue caratteristiche politiche.

Non a caso c’è chi ha visto in questa mossa di Salvini il tentativo di ridimensionare un possibile concorrente alla carica di Segretario generale della Lega

Non sarà sicuramente così ma è così che rischia di essere percepita da taluni. La battaglia per la conquista della Toscana si deve fare in Toscana e con i Toscani per protagonisti. Con un lavoro serio e paziente sui contenuti programmatici da proporre alla gente. Con un confronto duro ma rispettoso sul modo di governare una importante regione d’Italia. E con una intensa campagna elettorale fatta di ascolto e di incontri sul territorio.

Il Centro-Destra toscano deve comportarsi da forza tranquilla che crede nella bontà della sua offerta progettuale e nella nobile fatica della politica

Senza bisogno di ricorrere a scorciatoie mediatiche che, come abbiamo visto in passato, non portano da nessuna parte.

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