Il Golpe in Bolivia, la terra del Litio
Tutti gli eventi della storia non capitano mai a caso. Analizzando a fondo ogni controversia si può facilmente verificare che sono mossi, sempre e comunque, da motivi economici e finanziari . “I soldi” sono generalmente il movente principale. Tale situazione si può riscontrare anche nel mancato golpe in Bolivia, un paese lontano, sperso nel vasto continente dell’America del Sud chiuso tra le catene delle Ande, la foresta Amazzonica e il deserto di Atacama. Paese famoso finora per le colture di coca e la produzione di cocaina, prodotto che riusciva ad invadere tutti i Paesi del Mondo.
Il 26 giugno scorso, alti ufficiali dell’esercito, assieme a semplici militari armati e a carri armati, hanno attaccato i palazzi del potere di La Paz
Il Presidente Luis Arce, scampato dall’attacco, immediatamente subito dopo il fallito golpe si è affrettato a dire “che tutto è ritornato sotto controllo”. Meno di 12 ore dopo Zuniga e Salvador, i due ufficiali considerati i protagonisti della messa a ferro e fuoco della capitale boliviana, sono stati immediatamente arrestati. Il Governo si è apprestato a sostituiti gli alti vertici militari con altri comandanti dell’Esercito, dell’Aereonautica e della Marina militare.
Un colpo di stato che i mass media si sono affrettati a commentare come semplici “ regolamenti politici interni” e che invece potrebbe avere risvolti economici anche a carattere internazionale.
Solo a dicembre 2023 avevo letto un articolo che ai più, forse, era passato inosservato e che invece io ricordo perfettamente
L’articolo affermava che il presidente della Bolivia aveva inaugurato la prima fabbrica di carbonato di Litio in Bolivia e che altre industrie sarebbero state costruite entro breve per adeguarsi alle sempre più crescenti richieste nel mercato internazionale del Litio. Nella fabbrica erano stati investiti 800 milioni di bolivianos, quasi 100 milioni di euro.
Questo enorme paese del Sud America, finora dedito all’agricoltura non propriamente “etica”, con solo 11 milioni di abitanti (9% abitante per KM quadrato), 129esimo al mondo per pil pro-capite e considerato uno dei più sottosviluppati al mondo, aveva trovato un giacimento enorme di ricchezza, una miniera “d’oro” che in realtà è litio.
Il litio ad oggi è il materiale che viene utilizzato per la produzione di macchine elettriche, uno dei business di oggi
Dal litio si fabbricano le batterie per le autovetture elettriche. Da qui il passo per pensare alle enormi possibilità economiche della Bolivia il passo è breve. Basti pensare che più del 20% di tutte le riserve mondiali di Litio si trovano proprio li, nel Paese del Titicaca.
Non solo. La Bolivia ha chiesto di entrare a far parte dei Paesi BRICS, quei famosi paesi ex emergenti che stanno formando la nuova architettura economica mondiale, spostando capitali, muovendo al rialzo produzione e PIL. Con l’ingresso della Bolivia nei BRICS, paesi come Russia e Cina avrebbero l’accesso privilegiato al litio boliviano e quindi alla possibilità di accedere alla produzione delle autovetture elettriche.
Tutto ciò quindi rende perfettamente l’idea dell’importanza strategica del Paese. E’ un’ipotesi quindi che il golpe sia un caso che “nasce e muore” all’interno della Bolivia. Oppure non è proprio così.
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