Si è svolta ieri al Palazzo dei Congressi di Firenze l’Assemblea degli Stati Generali di Coldiretti Toscana, gremita dei numerosissimi agricoltori provenienti da ogni angolo della regione giunti per incontrare il Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. A moderare il faccia a faccia sui temi più urgenti per l’agricoltura toscana Fabrizio Filippi e Antonio De Concilio, Presidente e Direttore di Coldiretti Toscana.
“L’incontro con il Ministro è stata l’occasione per un confronto a 360° sui dossier più scottanti dell’agricoltura regionale proiettata a livello nazionale“, ha affermato il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi. “L’invasione di olio straniero a dazio zero, il falso ‘made in Tuscany’ fino ai cambiamenti climatici ed agli effetti dei disastrosi eventi estremi – ha affermato De Concilio – sono solo alcune delle criticità da affrontare per salvare ed anzi rilanciare con forza un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e l’occupazione.“.
Per l’occasione infatti, Coldiretti Toscana, ha sottoposto all’attenzione del Ministro un documento con alcuni temi di particolare interesse, evidenziando le principali criticità diffuse nel territorio regionale ed esponendo ipotesi di superamento delle stesse. Tra gli argomenti affrontati l’emergenza causata dall’invasione della fauna selvatica ormai fuori controllo; le difficoltà per la mancata semplificazione burocratica che sacrifica risorse economiche e scelte imprenditoriali; la concorrenza sleale del falso ‘made in Tuscany‘; l’abbandono e il degrado idrogeologico che affliggono le aree marginali, dove il ruolo del vivaismo può fare la differenza ma anche l’andamento climatico stagionale sempre più incontrollabile, con fenomeni estremi che causano difficoltà alla regimazione delle acque; le difficoltà del settore olivicolo unitamente ad altre produzioni.
Ungulati: attuare subito il piano di gestione nazionale
“Abbiamo sottolineato ancora una volta come in Toscana la presenza di animali selvatici ha raggiunto una densità insostenibile, tanto che il territorio regionale è ormai divenuto un enorme allevamento allo stato brado. Stime prudenziali – ha affermato Fabrizio Filippi, Presidente di Coldiretti Toscana – parlano di oltre 280 mila cinghiali, 200 mila caprioli, 12 mila daini, 4 mila cervi, 3 mila mufloni. Gli ungulati (soprattutto cinghiali, caprioli e cervi) invadono i terreni agricoli e si alimentano a spese di agricoltori e allevatori che, a fronte dei danni, sempre più spesso scelgono di porre fine alla propria attività. Una fuga che genera effetti allarmanti, soprattutto nelle zone più sensibili sotto il profilo produttivo e dell’assetto idrogeologico. Per questo abbiamo espresso la necessità di procedere anche ad una revisione della Legge 157/92, proponendo alcune modifiche specifiche.“.
La Toscana, come altre regioni italiane, ospita infatti un patrimonio di lupi significativo (nel 2015 è stata rilevata la presenza di 109 branchi per un totale di circa 600 lupi, ultimo dato ufficiale disponibile). La presenza della specie può rappresentare un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei e che il numero dei capi sia limitato, come propone Coldiretti. In molte aree della regione invece si ravvisa una situazione di emergenza: nel triennio 2014 – 2016 sono state presentate domande di indennizzo riferite a 1.348 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera i 3 milioni di euro mentre nel solo 2017 le domande presentate sono state 590, per un danno di 460.000€ riferito unicamente al valore degli animali uccisi. Osservando i dati degli ultimi anni il danno complessivo, in termini di perdita di reddito per le imprese agricole, può essere stimato in oltre 1,5 milioni di euro.
“Davanti a questo scenario così allarmante abbiamo rivolto un forte appello al Ministro – continua Filippi – per superare la situazione di stallo presso la Conferenza Stato-Regioni in cui continua a permanere il Piano per la conservazione e gestione del lupo in Italia, a causa del mancato accordo tra le Regioni stesse su parti sostanziali del Piano. É ormai improcrastinabile l’adozione di una politica di gestione a livello nazionale che, attraverso l’immediata applicazione di tutte le misure originariamente previste, potrebbe perseguire la preservazione della specie, evitando che questa confligga con attività di allevamento ed insediamenti umani, con un riequilibrio della presenza del predatore sui diversi territori.“.
Ad evidenziare i temi affrontati nel documento anche alcuni interventi tra i quali quelli di Carlo Santarelli, di Gabriele Conticini, Vincenzo Tongiani e del Vicepresidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Tesi, che ha sottolineato l’importante ruolo del vivaismo nel recupero ambientale delle aree colpite da alluvioni ed incendi.
Falso made in Tuscany: accordi commerciali per tutelare le produzioni toscane
Secondo grande tema all’ordine del giorno quello del falso ‘made in Tuscany‘, che mina la forte propensione all’export di una agricoltura regionale fatta in gran parte di prodotti di alta qualità ed in prevalenza a denominazione di origine.
“É importante definire con i paesi esteri accordi commerciali ben diversi da quelli sottoscritti negli ultimi tempi“, ha sostenuto Antonio De Concilio, Direttore regionale Coldiretti. “Accordi in cui siano tutelati i prodotti a denominazione di origine, legando l’azione di tutela ad interventi promozionali per far conoscere ed apprezzare le eccellenze della nostra agricoltura.“.
Olio EVO: necessario un Piano olivicolo nazionale
Tra le produzioni simbolo del ‘made in Tuscany‘ merita una menzione speciale l’Olio Extravergine di Oliva, ambasciatore della toscanità nel mondo. L’Olio Extravergine di Oliva è una delle produzioni simbolo dell’agricoltura toscana, che interessa 48mila imprese agricole per una produzione globale che si aggira attorno ai 150mila quintali (stime 2018). Non poteva dunque mancare nel documento Coldiretti un richiamo alla recente manifestazione che ha visto gli agricoltori sotto le finestre del Mipaaf per denunciare gli errori regionali e l’assenza nella manovra di Bilancio 2019 delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle calamità che hanno colpito importanti aree del Paese.
“Abbiamo ribadito al Ministro la necessita di avviare un nuovo Piano olivicolo nazionale (‘Piano 2.0’) per rilanciare il settore con una strategia nazionale ed investimenti adeguati per modernizzare gli impianti, puntando sulle cultivar che rappresentano il nostro patrimonio di biodiversità, favorendo lo sviluppo e la sottoscrizione di contratti di filiera.“, ha affermato Antonio De Concilio.
Il Ministro Centinaio ha raccolto le sollecitazioni di Coldiretti, impegnandosi ad affrontare la questione dei danni di ungulati e predatori, del dossier relativo alle assicurazioni agevolate, garantendo che il Mipaaf farà la sua parte anche per la lotta a frodi e sofisticazioni riguardanti l’Olio Extravergine di Oliva ed esprimendo apprezzamento per l’iniziativa portata avanti da Coldiretti “Stop Cibo Anonimo” di cui è possibile avere più informazioni consultando questo link.