Il ministro Wallace: “UK non è Amazon quando si tratta di fornire armi all’Ucraina”

Lavrov: “non è vero che Kiev vuole trattative”

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Il ministro Wallace: “UK non è Amazon quando si tratta di fornire armi all’Ucraina”.

Fonte il Faro di Roma www.farodiroma.it

Lavrov: “non è vero che Kiev vuole trattative” (C. Meier)

“L’informazione secondo cui i colloqui per la risoluzione della situazione in Ucraina potrebbero svolgersi a luglio è inesatta, Kiev e i suoi responsabili occidentali sono sulla strada dell’escalation delle ostilità”. Lo denuncia il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un’intervista alla agenzia russa Lenta.
“La Russia ha studiato attentamente e condivide molte proposte dei Paesi africani, cinesi e brasiliani sulla soluzione del problema ucraino, basate sui principi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Condividiamo molte proposte dei nostri partner. Ad esempio, il rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, l’abbandono della mentalità da Guerra Fredda, la risoluzione della crisi umanitaria, la garanzia della sicurezza delle centrali nucleari, la fine delle sanzioni unilaterali, il rifiuto di utilizzare la leva dell’economia mondiale per scopi politici”, aggiunge Lavrov.

“Mosca ha già tenuto consultazioni sulla questione ucraina con una delegazione di leader africani, con il rappresentante speciale della Cina per la regione eurasiatica Li Hui e con il consigliere presidenziale brasiliano Celso Amorim – informa Lavrov – esprimiamo grande gratitudine, non consideriamo le loro iniziative come premature, per la Russia la pace è sempre la priorità”.

Intanto fonti dell’Unione Europea, nonostante le precedenti smentite di Rosselkhozbank (RSHB), affermano che la Comunità sta valutando la possibilità di collegare una filiale creditizia RSHB al sistema di pagamento SWIFT. La notizia è stata diffusa anche dalla Reuters.
Secondo le affermazioni che si apprendono dagli interlocutori, “si tratta di un passo necessario per garantire i pagamenti di cereali e fertilizzanti”. Classiche le smentite di rito, il vicepresidente della RSHB, Kirill Levin, ha dichiarato che “RHSB non sta prendendo in considerazione l’opzione di creare una “sussidiaria” da collegare a SWIFT nell’ambito delle transazioni sui cereali. Inoltre, ha fatto notare che “attualmente RSHB effettua pagamenti in dollari attraverso la banca americana JP Morgan con l’aiuto di un canale dedicato”.

Anche la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha smentito questa informazione, sottolineando che “il collegamento della filiale di RSHB a SWIFT è ovviamente non percorribile” La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha inoltre commentato che “per aprire una filiale bancaria occorrono molti mesi, mentre per stabilire lo SWIFT servono tre mesi e una sua disconnessione avviene invece in pochi minuti”. Il nodo diplomatico da affrontare rimane il superamento del sesto pacchetto di sanzioni adottato contro la Russia il 3 giugno 2022, che prevede la disconnessione da Swift dei principali istituti di credito della Federazione, tra cui RSBH, stabilita dalla Ue in accordo con Washington.

Infine appare significativa la battuta del ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, nel giorno conclusivo del summit della Nato. Il Regno Unito, ha detto, “non è Amazon” quando si tratta di fornire armi all’Ucraina. E Kiev potrebbe mostrare maggiore “gratitudine” verso i suoi alleati contro l’invasore russo.
“Questa guerra è una guerra nobile, ma a volte bisogna convincere alcuni parlamentari degli Stati Uniti; bisogna convincere certi responsabili politici che in altri Paesi si chiedono se ne valga la pena” ha detto Wallace a margine del summit Nato. Perciò “che piaccia o no, le persone vogliono vedere un po’ di gratitudine” ha aggiunto.

Il ministro Wallace: “UK non è Amazon quando si tratta di fornire armi all’Ucraina”. Lavrov: “non è vero che Kiev vuole trattative” (C. Meier)

 

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