Stavo aspettando questa notizia con triste trepidazione: la prima morte sul monopattino è spietatamente avvenuta. Ieri a Genova una giovane madre di 34 anni ha perso la vita. Investita sul suo monopattino da un TIR.
Non ci vuole l’algebra per capire che quei cosi (perché di “cosi” si tratta), sono drammaticamente pericolosi. nello scorso anno, considerando anche un periodo di assenza dal mercato e uno di lockdown. ci sono stati più di 100 incidenti gravi. Sempre per l’utilizzo di quelle trappole.
Giusto per dovere di cronaca, sempre a Genova, dopo la morte della giovane madre, c’è stato un altro incidente. Un trentenne ha banalmente perso l’equilibrio. Ricoverato in codice rosso per trauma cranico. Evviva.
Ruote piccole, silenziosi e troppo rapidi per la loro ciclistica, i monopattini sono PERICOLOSI. Se poi ci aggiungiamo l’imperizia dei conducenti (leggi telefonino in mano) il morto è drammaticamente sulla bara.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva fatto una cosa buona, decidendo sua sponte di obbligare l’uso del casco a partire dal 1 febbraio. Ma due delle società di sharing (Timove e Bit Mobility) hanno subito fatto ricorso al TAR. Il casco portava minori introiti nelle loro casse. Il TAR ha dato ragione alle società.
Quindi: bonus monopattino per fare business. Monopattino senza casco, per fare business. Gente che muore o che si fa molto male: chi se ne frega. Basta fare business.
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