Il nucleare spacca il PD

Un'opzione da non scartare a priori

Nucleare

La reintroduzione dell’energia nucleare in Italia divide le posizioni.

Un referendum ‘emozionale’ e risalente ne vieterebbe la costruzione, ma è oggettivo che l’aumento di prezzi e richiesta di elettricità saranno nel futuro prossimo determinanti.

Si vuole elettrificare riscaldamenti domestici e mobilità e ancora si produce l’energia con il petrolio e suoi derivati.

Con buona pace della riduzione dell’inquinamento.

In un paese dove ce ne siamo sempre infischiati del volere popolare e dell’esito dei referendum (vedi quello dell’abolizione del Ministero dell’agricoltura, sulle cui ceneri è sorto quello delle politiche agricole), rinunciare a centrali moderne nucleari è sbagliato e autolesionista.

Berlusconi fu il primo a riconsiderarle più di dieci anni fa.

Ora l’argomento è sempre più attuale e rischia di dividere coscienze e partiti.

La discussione nel PD

Umberto Minopoli, membro dell’assemblea nazionale PD non è dell’avviso di Letta sull’escludere a priori l’opzione nucleare.

Lo dice criticando anche la linea del segretario di essere solo un contraltare di Salvini.

Non ci piace la bozza di tassonomia verde che la Commissione Ue sta facendo circolare. L’inclusione del nucleare è per noi radicalmente sbagliata. E il gas non è il futuro, è solo da considerare in logica di pura transizione verso le vere energie rinnovabili“. Parola del traballante segretario del Pd, Enrico Letta.

Minopoli non ci sta.

Quella di Letta sul nucleare e’ una dichiarazione inaudita e personale. Isolata e minoritaria tra i socialisti europei. E, soprattutto, sbagliata per gli interessi dell’Italia. Letta ha ascoltato qualcuno prima di farla? Perche’ usa il noi, invece dell’io? Io, iscritto e membro dell’Assemblea Nazionale del Pd, no ho mai potuto esprimere il mio parere sulla tassonomia. Fare politica badando solo a dire, sempre e comunque, il contrario di Salvini, anche su questioni vitali per il paese, come la politica energetica, e’ un metodo che aborro e che fa solo un favore a Salvini. Mi dissocio totalmente dal metodo e dal merito di cio’ che dichiara Letta. . E chiedo se nel Pd e’ possibile che le opinioni, su temi strategici ( la tassonomia europea lo e’ ) possano, almeno, confrontarsi. Prima che qualcuno si svegli ( la tassonomia e’ in discussione da un anno) e stabilisca che le sue opinioni sono la linea del Pd. E’ inconcepibile. Aspetto chiarimenti. O rassegnero’ le mie dimissioni dall’Assemblea Nazionale del Pd.”

 

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