Sembra che in Italia ci sia un gioco al massacro per sminuire le professionalità. La nuova missione dell’intellighenzia sinistra è quella di appiattire tutto quello che contraddistingue le eccellenze dei nostri piccoli imprenditori.
Appiattire e globalizzare. Queste sono le parole d’ordine.
In un periodo terrificante per il turismo come questo, dove non si vede la luce neanche a cercarla, invece che tutelare le categorie più minacciate, si tira una bella martellata sulla testa. Uccidiamo un’intera categoria di lavoratori e di imprenditori. Adesso va di moda.
Mi ricordo quando le guide turistiche erano le depositarie delle bellezze della nostra città. Quando sapevano ogni dettaglio di statue e chiese. Che per ogni strada o vicolo avevano un aneddoto interessante. Io spesso, che pure Firenze la conosco, rimanevo incantato da come queste persone di grande cultura, riuscivano a spiegarmi la mia città.
Persone che avevano studiato arte, storia e lingue. Che dovevano passare un esame e prendere un tesserino. Prendevano schiere di turisti da ogni parte del mondo e spiegavano loro che la cultura è nata qui. Distillavano cultura vera.
E il PD ha arbitrariamente deciso che da oggi, per fare questo nobile mestiere, basta una volgare autocertificazione. Io le odio le autocertificazioni. Un po’ come i nazisti dell’Illinois (cit.).
In parole povere: domani vado all’ufficio competente, riempio un modulo in cui dichiaro che sono madrelingua russo e che padroneggio a dovere il cinese della provincia dello Hunan, che ho letto La Storia d’Italia a Fumetti di Enzo Biagi. Se va tutto bene mi danno il tesserino di guida turistica? Ma vogliamo scherzare?
Perché, mi chiedo, c’è tutto questo desiderio di umiliare i lavoratori italiani? Che poi sono quelli che, con le loro tasse, vi pagano lo stipendio?
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