Dopo la sparatoria di Voghera, il segretario del Pd Enrico Letta chiede una stretta alla legge sulle armi ed il rilascio del porto d’armi.
Addirittura il PD ha depositato un ennesimo disegno di legge per la riforma della legge sulle armi.
#StopArmiPrivate: è questo l’hashtag con cui Enrico Letta, segretario del Pd, chiede restrizioni alla legge sulle armi dopo la sparatoria di Voghera.
“In giro con le armi solo poliziotti e carabinieri” scrive Letta su Twitter, riprendendo una proposta che aveva già lanciato un mese fa.
Opinione nemmeno veritiera, visto che a suo dire nemmeno le Forze dell’Ordine possono usare le armi, come nel caso del poliziotto che sparo’ al balordo a Stazione Termini.
Forse non sa, inoltre, che in Italia ottenere il porto d’armi per difesa personale è già difficile e soggetto al rinnovo della licenza ogni anno.
Cinque anni (e non più sei) è, invece, la durata del porto d’armi ad uso sportivo e di caccia, che limitano il trasporto e la detenzione ai soli usi citati. E non permettono di andare in giro armati.
Inoltre dal 2015 anche chi semplicemente detiene un’arma in casa, ogni cinque anni deve produrre un certificato medico che ne attesti l’idoneità rilasciato da Asl o medici militari.
Ricapitolando: no alle armi ai cittadini, nemmeno alle Forze dell’ordine però, perché poi le usano. No anche al Taser, la cui sperimentazione in epoca Salvini non ha trovato per adesso utilizzo.
Per i delinquenti, ovviamente, invece, tutto ciò non conta.
La verità è che se si rendessero le armi illegali, solo chi vive nell’illegalità le avrebbe.
E questi, si sa, sono i protetti del PD.
Non una parola infatti da parte di Letta sull’omicidio nel leccese di un uomo da parte di albanesi a colpi d’arma da fuoco ai fini di rapina.
Per l’assessore leghista, il cui reato contestato è già derubricato ad eccesso di legittima difesa, al contrario si parla di omicidio, in casa del Nazareno.
Già un ddl
Walter Verini, deputato del Partito democratico, ha presentato pochi giorni fa un ddl con cui intende frenare la diffusione delle armi in Italia.
«È ora di intervenire per frenare davvero la giustizia fai da te, la diffusione delle armi» dice Walter Verini, deputato del Partito democratico, dopo aver presentato un disegno di legge che prevede «norme più stringenti e controlli psicoattitudinali più frequenti e rigorosi» per il rilascio della licenza.
Già nel 2019 Verini aveva presentato un ddl che intendeva accorciare la durata del porto d’armi e renderne più difficile il rilascio.
Si era discusso molto del tentativo di imporre ai titolari di licenza l’obbligo di frequentare i poligoni.
Ora ci riprova, insieme ad altri deputati di Pd, Leu, Italia Viva e Movimento 5 Stelle. «Quando c’è un’arma in tasca» chiude Verini «anche un litigio familiare o condominiale può sfociare in qualcosa di irreparabile».
Perché il populismo, quello deteriore, è materia anche per gli esponenti di sinistra.
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