Il politically correct è ufficialmente imbecille! Siamo arrivati alla follia più totale in nome della correttezza a tutti i costi.
Sì perché non bastava che HBO togliesse dal palinsesto Via Col Vento perché considerato razzista. Non era sufficiente che una catena di supermercati svizzera facesse sparire dagli scaffa il i buonissimi cioccolatini Boeri. Siamo arrivati anche alla follia del mettere all’indice capolavori dell’animazione che tutti – ripeto TUTTI – abbiamo visto da bambini. Peter Pan, gli Aristogatti e Dumbo sono stati accusati di razzismo e vietati ai minori di 7 anni!
Adesso l’ultima frontiera dell’essere imbecille: il Principe azzurro di Biancaneve è uno bastardo stupratore.
A Disneyland si insegna ai bambini a violentare
Subito dopo il lockdown (che ha fatto fiorire più imbecilli di sempre) il parco di divertimenti ha presentato la nuova attrazione che si basa sulla fiaba di Biancaneve. Il percorso finisce come il cartone animato del 1937: col bacio dell’eterno amore. E vissero tutti felici e contenti. Ma evidentemente anche imbecilli. Il giornale San Francisco Gate (città bellissima, ma nota per alcune confusioni) scrive:
“le dà il ”bacio del vero amore“ per liberarla dall’incantesimo. Un bacio che le dà senza il suo consenso, mentre lei dorme. Un bacio che può essere di vero amore, solo una persona sa che sta accadendo.”
Ma davvero ci sono persone che hanno il coraggio di pensare, e peggio di scrivere certe stronzate? Che poi sono quelle persone che vogliono incul-care ai figli che è normale cambiare sesso a 6 anni o altre meraviglie degne di un romanzo di Dick? Gli stessi che tirano giù le statue di Cristoforo Colombo, senza ricordarsi che se non c’era Colombo, non c’era l’America.
E poi qui in Italia Rai3 e PD annunciano belli carichi di orgoglio che la Disney ha messo in onda un cartone con la protagonista apertamente bisessuale come paladina della “battaglia per rappresentare le diversità”.
Quello si può fare, ma il bacio dell’amore eterno (1938!) no, non va bene. Comincio a credere che qui l’imbecille sono io, altroché!
Ma vogliamo lasciare ai nostri figli un’infanzia tradizionale? Un’infanzia fatta di gioia e spensieratezza. Non di concetti che noi vorremmo per loro.
Asterodie, dove sei?
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