Il progresso può soppiantare l’umano? L’intelligenza artificiale e la fine dell’umanità. Siamo sinceri, ogni invenzione dell’uomo è di per sé neutra. Uno strumento non è per di cose forza malvagio. L’uso che se ne fa, determina la differenza. Però nel caso dell’intelligenza artificiale dobbiamo realmente chiederci se si voglia creare uno strumento per integrare e favorire lo sviluppo dell’uomo, o soppiantare l’uomo.
La robotica
La robotica è ormai in grado di svolgere moltissime funzioni umane. Può sostituire molte azioni di un operaio in una fabbrica.Molti programmi possono fare calcoli. Ormai abbiamo le casse automatiche per importanti operazioni bancarie, ed addirittura per ordinare da McDonald’s.
Le app stanno soppiantando gli operatori, e bisogna ammettere che anche i centralini hanno delle voci automatiche.
Tutto fa parte della normalità e tutto va avanti da molto tempo, ma non riusciamo ancora in tutto questo a vedere nulla di male.
Perché si tratta di macchine programmate dall’uomo, strumenti di estensione della grandezza dell’uomo. Non lo soppianantano in alcun modo.
Un amico a tavola
A pranzo con un caro amico, di recente,giustamente lui sottolineava il fatto che non si torna mai indietro nel progresso. Ed io su questo concordo pienamente. Esistono ancora le carrozze, ma nel mondo ci sono le automobili. Esistono ancora le candele, ma c’è l’illuminazione elettrica. Non si fabbricano più macchine da scrivere, affascinanti quanto si vuole, ma il mondo è dei computer.
Chi pensa di negare le innovazioni tecnologiche, non sarà capace di conservare qualcosa di prezioso, ma di rimpiangere un passato che non può ritornare. Perché il tempo non è statico Non può essere congelato o resuscitato.
La differenza
Ma nel caso dell’intelligenza artificiale il discorso diventa profondamente diverso. Perché bisogna chiedersi quale sia la stessa natura della ricerca in questo campo. Quale sia lo scopo finale. Integrare le azioni dell’uomo? Creare strumenti più facili alla realizzazione dei suoi desideri? Oppure creare un’altra forma di intelligenza autonoma, che soppianti l’uomo. Non sto parlando di dittatura di androidi, di computer o di robot.
Sto parlando di uno strumento che continua ulteriormente a semplicizzare tutto. A rendere meno indispensabile il ragionamento. La preparazione. Lo studio.
Le invenzioni hanno natura neutra. È assolutamente vero.
Anzi,paradossalmente la rete, le app, potrebbero allargare i confini della conoscenza. E strumenti di scrittura veloce potrebbero essere un supporto integrativo determinante ad un grande sviluppo dell’umanità. È ovviamente tutte queste semplificazioni hanno reso più diffusa la cultura.
Ma allo stesso tempo hanno reso diffusa una cultura di più basso livello. Allo stesso tempo hanno reso importante sempre di meno una preparazione solida. Hanno riso sempre più debole la capacità di ragionamento. L’uomo non si sforza più.
Oggi qualcuno si stupisce ancora dell’università telematiche. Anche quelle strumento neutro. Ma probabilmente la didattica a distanza, tra vent’anni sarà la normalità per tutti. Lo smart working sarà il futuro per tutti quanti noi, o per la stragrande maggioranza di noi.
E allora? Che cosa saremo? Esseri che non escono più di casa? Che passano la loro vita sociale sui social? Che non vivono relazioni normali. Che non interagiscono. Che si diplomano senza essere stati in classe con i propri compagni? Certe eviteremo il bullismo, gli spostamenti soprattutto per i ragazzi che vivono nei piccoli centri. Ma perderemo anche molto.
Vivendo vedremo…
Leggi anche: Da Montanelli alla Nappi, dagli intellettuali agli influencer
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT