Il Proporzionale sarebbe la fine della sovranità popolare. La richiesta di tornare al proporzionale di Angelo Panebianco dalle colonne del Corriere della Sera, per isolare un presunto partito putiniano è assurda.
Soprattutto per il fatto che il proporzionale non risolverebbe, anzi acuirebbe questi problemi.
Mettiamoci anche che i due partiti più vicini all’alleanza atlantica sono fratelli Italia ed partito democratico. Lo ammette lo stesso autore. Ma sono due partite che non debbono governare insieme. Non possono. E sarebbe una sciagura per il paese il solo ipotizzarlo.
Il PD è un partito che rappresenta gli equilibri di palazzo, che sguazzerebbe felice nel proporzionale.
Nell’eterno spazio che gli sarebbe lasciato per governare anche se perdente alle elezioni.
Una legge che paralizzerebbe il sistema
Fratelli d’Italia si è sempre posto come difensore della democrazia diretta.
Il proporzionale non aiuterebbe a risolvere i problemi di questo paese. Anzi li aggraverebbe.
Renderebbe rilevanti piccoli gruppi. Addirittura determinanti.
Che continuerebbero a non permettere la realizzazione di alcun cambiamento istituzionale. Per mantenere il loro potere nel palazzo. Anche se marginali nel paese.
Il proporzionale ha paralizzato per tanti aspetti la prima repubblica. Tanto è vero che c’è voluto un referendum popolare per scardinarlo.
Il proporzionale rimetterebbe al centro i partiti. Questo potrebbe essere anche una cosa buona . Però il problema è che i partiti di oggi non sono quelli di una volta.
Non formano classe dirigente.
Sono leaderistici. Sono privi di reale democrazia interna. Ma poi perché Fratelli d’Italia dovrebbe salvare la repubblica parlamentare? Per amore dell’Italia?
L’Italia è il popolo italiano
Ma l’Italia è il paese. Mica per forza di cose il paese disegnato in un modo o un altro. Il paese è l’Italia reale. Quella davanti ai nostri occhi.
Il Partito Democratico ha un serio interesse a mantenere lo status quo ed a riformare la legge elettorale in senso proporzionale. Ne avrebbe un grosso vantaggio.
Con un simile meccanismo difficilmente potrebbe essere escluso dal governo.
Inoltre se lo scopo è quello di isolare chi è vicino a Putin, Panebianco va proprio nella direzione sbagliata.
Poiché il proporzionale renderebbe molto importanti quelli che Panebianco definisce putiniani. partiti filo putiniani.
Solo il sistema maggioritario forse potrebbe arginare quelli che vengono valutati come un pericolo dall’editorialista del corriere della sera.
Anche se sfugge all’arguta penna, il fatto l’impegno diretto nello scontro in Ucraina è largamente impopolare nel paese. Mica solo in Parlamento.
Il paese sarebbe indebolito
Un sistema proporzionale renderebbero ancora più incerta qualsiasi maggioranza governativa.
O magari si auspica un perenne caos?
Che chi governa lo decida sempre e solo il parlamento e non il popolo sovrano il giorno delle elezioni?
Così avremmo un’Italia sempre più disunità. A livello periferico il popolo vota i sindaci, i presidenti di regione quasi in tutte le regioni tranne la Valle d’Aosta dove vige il proporzionale.
Ed il governo centrale a Roma dove sempre meno gente va a votare perché crede che poi tanto il Parlamento stravolgerà la volontà del Popolo. Perché il Parlamento non rappresenta più la casa degli italiani. Ma il covo della casta.
Immaginiamo un bel proporzionale, con liste bloccate.
Che classe dirigente di qualità vi albergherebbe.
Poi il paradosso è che il proporzionale non sarebbe meglio neppure con le preferenze. Anche perché si è visto che soprattutto in determinate zone del paese le organizzazioni criminali le orientano molto bene.
Il peggio della Prima repubblica
Della prima Repubblica andrebbe ripresa la qualità della politica. Non il peggio del compromesso. La nostra costituzione va radicalmente rivista in senso di dare la sovranità al popolo.
Uno dei difetti di questa costituzione è che voleva mettere per forza di cose dentro tutti.
Che voleva mettere per forza al governo troppi. Il consociativismo era la regola.
E la legge elettorale proporzionale è stata il canto del cigno tra gli errori dei costituenti. Li vide Pietro Calamandrei tutti i difetti che aveva della nostra costituzione. Li vide Meuccio Ruini già allora. Ritengo sia fondamentale guardare a quello che di buono si è perso.
Non a ripetere gli errori che portavano quel sistema al collasso.
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