Razzismo sanitario – Il corriere del siero, gazzetta ufficiale del vaccino di regime e quotidiano unificato in formato ideologico, divide ogni santo giorno l’umanità in due razze: i vaccinati e i mostri. E ne dà puntuale, ossessiva rappresentazione politica dedicando paginate ai virtuosi che caldeggiano gli obblighi, i divieti, le carte verdi, le zone rosse e i domani neri; e ai depravati che sognano una libertà come barbarie, anarchia, contagio, promiscuità, assenza di maschere e vaccini.
Allo scopo, il Partito Unico della Sanità, in sigla Pus, non a caso, ha emesso la tessera del regime che sola permette di accedere a tutto, come nei regimi totalitari: la chiama Green Pass ma è la Tessera del Partito senza la quale la gogna, il vituperio, l’interdizione dai pubblici uffici e dai privati movimenti scatta insieme alla discriminazione razziale annessa. Ogni giorno editoriali, articolesse, bolle pontificie, scomuniche ufficiali abbondano sulle pagine dell’organo ufficiale del PUS, e spiegano il divario tra l’umanità e i suoi nemici, che poi corrispondono grosso modo agli elettori del centro-destra, in particolare i “sovranisti”.
L’argomento principe
Ora, non ho intenzione di rovesciare la frittata e compiere l’operazione inversa, di glorificare gli uni e vituperare gli altri. Nutrivo e nutro tante diffidenze sui vaccini, i loro effetti e i loro rischi, oscillanti tra due estremi – l’inefficacia o i danni imprevisti a medio e lungo termine; ciononostante mi sono vaccinato doppiamente, ho deciso di condividere con i concittadini il percorso, i rischi e il travaglio di questa guerra asimmetrica, assurda e permanente contro il virus e i suoi eredi sfuggenti, chiamati varianti.
L’argomento principe su cui si impernia la campagna forzata di vaccinazione regge su un presupposto purtroppo smentito dalla realtà: non è vero che il vaccino di massa abbatta il rischio contagi perché i due paesi che hanno battuto tutti gli altri per efficienza e copertura vaccinale, vale a dire l’Inghilterra e Israele, capeggiano la classifica dei nuovi contagiati. E hanno fatto due vaccini diversi, ma si resta interdetti quando si apprende che non solo i malati in forma asintomatica o lieve, che sono poi la stragrande maggioranza, ma anche tra i ricoverati, molto alta è la percentuale dei già vaccinati.
Meglio agire e poi pentirsi che non agire e poi pentirsi ugualmente
Avendo, con riluttanza e diffidenza, accettato di vaccinarmi, capisco le riserve sul vaccino e soprattutto non accetto lo spartiacque etico, giuridico, ideologico che si sta marcando tra i pro e i contro. Ma nel dubbio, mi sono detto, meglio agire e poi pentirsi che non agire e poi pentirsi ugualmente: non è il consiglio di un virologo ma di Niccolò Machiavelli. Però, ripeto, trovo assurda questa costruzione quotidiana del fossato tra due etnie, due ideologie, con relativo massacro a mezzo stampa di chi non si allinea; spero che i leader politici del versante mostrificato non entrino nel gioco e non si facciano catturare nella rappresentazione conseguente.
Ci sono due modi comprensibili di reagire ai numeri in risalita: quelli del partito della prevenzione e dell’allarme, che dicono di affrettarci con le misure restrittive per evitare la catastrofe, e quelli del partito del realismo che dicono di monitorare e studiare attentamente la situazione ma di adottare misure solo se risalgono davvero, in numero significativo, i ricoveri, le terapie intensive, il rischio-vita.
La psicosi
In questa situazione, i danni prodotti dalle chiusure, dalla psicosi, dalle restrizioni sono superiori ai vantaggi delle misure anticovid a priori, ammesso poi che siano efficaci. Distanziamenti, mascherine in luoghi chiusi o in caso di assembramenti, misure igieniche e controlli, ma non divieti, chiusure, restrizioni a priori. Non possiamo estenuare così la nostra vita sociale, economica, lavorativa, ricreativa, psicologica.
Ma sposando questa tesi non ho certezze né superiori visioni e informazioni; ho più semplicemente una differente valutazione della situazione e mi lascio guidare da un realismo prudente e vigilante.
Il tema di fondo che ci consegna però questo scenario, e questa caccia al collaborazionista del covid, accusato di intelligenza con nemico, tradimento del popolo e della democrazia è invece questo: tra leggi Zan e misure sanitarie, la politica si è ridotta solo a un ramo riflesso della biologia; non biopolitica ma ancora più giù, gli unici temi generali sembrano essere quelli che riguardano la vita privata, la salute, i sessi e i genitali, gli orientamenti sessuali e sanitari.
Se vogliamo, è anche un effetto del governo Draghi: non potendo gestire e nemmeno disputare sul recovery plan e non potendo guidare direttamente il paese, la politica regredisce a uno stato puerile e biologico, si fa disputa adolescenziale sul sesso e sulla salute, su cui si impianta la nuova ideologia da passeggio dei nostri giorni.
SS, Sesso & Sanità
Ma guardando la nuova deriva politica rispetto agli scenari globali il quadro che se ne ricava è il seguente: la democrazia e lo spazio della politica sono ridotti ai temi biologici, si può negoziare sui confini della biologia in relazione alla vita delle persone e la loro immunità. Mentre la direzione dei processi macroeconomici e sociali è rigorosamente al di fuori della loro portata, esula dagli spazi della politica e della democrazia, è affidata a gruppi, figure, esecutori e mandanti che detengono il potere decisionale.
Non una battaglia investe il modello sociale di sviluppo, il capitalismo globale e i temi della sovranità o della vita economica e lavorativa. Tutto si riduce al rione sanità e politica vuol dire oggi difendere oppure offendere gay, lesbiche trans, migranti e neri. Non è dato un diverso pensiero, una diversa prospettiva. È su quei temi che si battezza o di sbattezza il genere umano e la cittadinanza, per usare un’espressione dell’ultima teologa del lgbtqrfgsjpnkx (scusate, ma non ricordo più a che consonanti si è arrivati per definire la razza eletta e protetta). Per tutelare il nuovo razzismo scendono in campo le nuove SS, Sesso & Sanità…
MV, La Verità
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