L’abbiamo definito Pagliacciocrazia, il regime dei pagliacci, dal presidente del clownsiglio in giù. Le differenze sono nei gradi di intensità o di sfacciataggine, ma la tendenza è quella, trasversale. Anche perché il pagliaccio è un bersaglio mobile, si sposta, va da destra a sinistra e talvolta da sinistra a destra, si piazza al centro e a volte è si presenta contro tutti. La definizione storica, classica ormai, per definire i cambiamenti di cambio e di casacca per ragioni di sopravvivenza e di opportunismo, è voltagabbana. Un libro famoso, di Davide Lajolo, consacrò quel termine alle categorie della politica applicata all’autobiografia collettiva degli italiani. La versione antica è traditore, infedele.
La tipologia classica del voltagabbana era il popolano o il piccolo borghese moderato, opportunista, democristiano, pronto a cambiare bandiera appena il vento cambia. Ma la specialità più perversa degli ultimi voltagabbana, i grillini, è riuscire nel giro di un anno e poco più a cambiare non solo alleato e profilo politico e passare da quello che è stato definito “il governo più a destra nella storia della repubblica italiana” a quello che ora viene definito “il governo più a sinistra nella storia della repubblica italiana”. Passare dal vaffanculismo al paraculismo con una velocità sorprendente, senza scrupoli. Da nemici dell’establishment europeo a stampella determinante per eleggere una presidente espressione dell’eurocrazia merkeliana. Da nemici del partito di Bibbiano a soci del medesimo, nel giro di pochi giorni. Da nemici del sistema a servi del sistema. Da porti chiusi a porti aperti. Una giravolta che non ha precedenti nel pur ricco campionario nazionale di voltabandiera e saltafossi.
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Ma qui si tratta di triplo salto mortale da parte di tre diversi soggetti. Uno è il Movimento 5stelle, l’altro è il Pd che considerava la peggior sciagura per la democrazia italiana l’avvento di incompetenti e velleitari grillini. La pregiudiziale non era solo di natura “ideologica” o politica ma proprio umana: si partiva da un reciproco disprezzo delle persone, per poi allearsi… Ma c’è un terzo soggetto accanto ai due soggetti politici: c’è di mezzo l’apparato mediatico che insultava i grillini e li considerava il punto più basso dell’antipolitica. Salvo poi ritrovarsi a caldeggiare e ora a elogiare questo patto per salvare l’Italia da un male oscuro quanto imminente, con la faccia di Salvini e il corpo a forma di urna elettorale.
Il votagabbana fa parte della storia d’Italia, c’è un filo rosso infame che la percorre come il rovescio costante delle sue eccellenze, delle sue pagine migliori, dei grandi eroi, letterati e santi che pure l’hanno onorata.
Fummo da sempre il paese di Pulcinella e di Arlecchino, per unire nel servilismo furbo le maschere del sud e del nord. Fummo il paese che come spiegò più di mille anni fa Liutprando, si barcamenava sempre tra due padroni in modo da tirare sul prezzo e cambiare secondo convenienza.
Giocammo nei secoli tra clericalismo e potere politico, tra preti e spretati, tra barbari e invasori; anche nel Risorgimento non mancarono i voltagabbana e i traditori. Nel Novecento non finimmo le guerre con gli alleati con cui le avevamo cominciate, demmo spettacolo stomachevole di voltagabbana nel passaggio dal fascismo all’antifascismo.
A un saggio chiesero se non fosse lecito cambiare opinione e bandiera e lui rispose: certo, se il cambiamento di idee o di schieramenti non coincide col cambiamento di fortuna delle idee professate e degli schieramenti abbracciati.
Lasciate da parte l’etica e la morale, la coerenza ideale e la dignità personale, che pure stridono, anzi urlano, davanti a questo deprimente spettacolo. Lasciate da parte la diretta conseguenza da voltagabbana a voltastomaco. E chiedetevi almeno una cosa: ma che affidabilità possono darvi figuri, partiti, istituzioni che cambiano in modo così vistoso tutto quel che erano, dicevano e facevano il giorno prima ed eludono anche il giudizio del popolo sovrano perché sono ben coscienti di averla fatta sporca e contro il parere degli italiani? Che motivazioni possono avere se non meschine, saltimbanchi di questo tipo e che servizio potranno rendere all’Italia? Dove pensate che possano portarci buffoni di questo tipo, facce così reversibili coi loro glutei? In fondo la definizione precisa e fisica del voltagabbana è proprio quella: ha la faccia come il lato b, intercambiabile.
MV, La Verità 2 settembre 2019