In questi giorni, tra incertezze e confusione, si sta organizzando il rientro a scuola degli studenti italiani. L’obiettivo di questo articolo, tuttavia, sarà quello di mettere da parte le polemiche sulla suddetta questione facendo convergere l’attenzione su altri aspetti essenziali e non di poco conto.
Il ruolo degli insegnanti
Assistiamo ad una crescita esponenziale del cosiddetto analfabetismo funzionale o di ritorno. A confermare questa tendenza negativa è stato Sabino Cassese in una recente intervista rilasciata ad Edoardo Gagliardi di Byoblu. La formazione inadeguata degli studenti è, spesso e volentieri, dettata dall’incapacità del corpo docenti di saperli coinvolgere e suggestionare. Gli insegnanti, il più delle volte soggetti autoreferenziali, non sono in grado di interpretare il linguaggio dei giovani. Questi ultimi, infatti, risultano poco inclini ad apprendere dinnanzi ad un approccio figlio di tempi passati.
Lo studente-consumatore
Le scuole italiane sono oramai divenute delle vere e proprie S.p.A. La cultura è un prodotto da commercializzare. Lo studente non è altro che un mero utente di un servizio. Risultato? Nascita di nuovi consumatori con idee preconfezionate figlie dell’odierna società mercatistica. Insomma, polli in batteria, cittadini del mondo senza identità, radici e memoria storica. I quali, una volta finito il proprio percorso didattico, si ritrovano disorientati ed in balia degli eventi.
Il primato degli studenti
Il discorso fatto fin quì potrebbe essere tranquillamente esteso al contesto universitario. Al di là delle evidenti incertezze sul futuro, non saranno le lezioni a distanza a rendere lo studente immune dalle fragilità del sistema formativo italiano. La classe politica dirigente più che pensare al distanziamento sociale ed ai nuovi banchi con le rotelle dovrebbe rimboccarsi le maniche e prendere atto di tutto ciò. Gli studenti, intesi come fulcro del sistema, rappresentano i protagonisti indiscussi di questo progetto di rinascita. Scuole ed atenei, pertanto, dovranno ritornare ad essere i luoghi d’eccellenza per la formazione delle future generazioni. Luoghi in cui la crescita e lo sviluppo delle potenzialità dei singoli diventino forza e motore di un’intera comunità nazionale.
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