Il sangue di Pasqua nel mondo, ma soprattutto tra di noi

Il sangue di Pasqua nel mondo ma soprattutto tra di noi

Non c’è pace per la Terra santa, non c’è pace in Ucraina, non c’è pace nel Mar Rosso, non c’è pace in Africa e non c’è pace in tantissime altre zone del mondo.

È terribile, soprattutto durante la Pasqua per un cristiano. È terribile perché sappiamo di non poter far molto a riguardo

Poi però c’è tanto sangue che corre in casa nostra. Per il quale potremmo fare qualcosa in più, ma non lo facciamo.

La violenza, l’aumento della criminalità e di femminicidi.

Possiamo risolvere il problema?

Assurdo pensare di salvare il mondo , se non siamo in grado di rimettere ordine in casa nostra. Impossibile pensare di salvare tante persone in terre lontane, se non siamo in grado di difendere i nostri figli e le nostre figlie. Come possiamo pensare di salvare il mondo se non salviamo noi stessi?

Ci sono mostri che non si possono facilmente fermare. Come l’assassino di Giulia Cecchettin o di Alessandra Tramontano. Ragazzi che non avevano mai dato segni di squilibrio, cresciuti tra di noi che non avevano mai fatto presumere la loro natura malvagia.

Quelle vittime che si potevano salvare

Ci sono tante persone, che sono state uccise e potevano essere salvate.

La Repubblica è colpevole tutte le volte che una vittima denuncia, ma non si possono mettere in atto tutte quelle misure cautelative che dovrebbero impedire al suo assassino di ucciderla.

La Repubblica è colpevole tutte le volte che un assassino è libero di agire, perché pensiamo più a schedare gli agenti, che a schedari criminali.

La Repubblica è colpevole tutte le volte che asseconda quello schifoso vizio italiano di pensare sempre più a Caino che non ad Abele

Siamo particolarmente colpevoli del sangue di Iris Setti, uccisa a Rovereto da Nwekw Chukwuka, un trentasettenne di origini nigeriane che collezionava reati come fossero francobolli.

Eppure continuava ad essere nel nostro paese

Saremo doppiamente colpevoli quando Adam Kabobo che è stato condannato soltanto a 28 anni di reclusione per aver ucciso col piccone 3 persone, scelte casualmente per strada, con un piccone, fruirà nel nostro sistema degli sconti di pena. Perché è già scritto che questo avverrà.

E siamo molto colpevoli nel caso di una ragazza appena diciottenne

Una ragazza che avremmo dovuto difendere, affidata allo stato .Che è stata uccisa da uno spacciatore, il quale operava liberamente, e che magari qualcuno riteneva un esempio di buona integrazione.

Pamela Mastropietro ha pagato per il buonismo e l’ipocrisia del nostro paese. Ha finalmente avuto giustizia, visto che almeno uno degli assassini è stato mandato all’ergastolo.

Ma la giustizia è sempre stata molto parziale

Perché ci sono prove dettagliate sulle implicazioni di altre persone in quella storia, che si trovano a piede libero.

E soprattutto c’è da dire una cosa: se una persona entra legalmente in questo paese ed è libera di delinquere, allora non è l’unico responsabile dei suoi reati. Si deve chiamare si deve chiamare in correità

E poi c’è tutto il dolore che la nostra ingiusta giustizia, con il suo garantismo eccessivo, con il suono essere sempre insoddisfacente crea alla famiglia delle vittime

Nel caso di Pamela, a sua mamma Alessandra,una donna eccezionale che continua a  lottare per avere giustizia.

Certo il dolore di chi resta, è parte della colpa di chi ha ucciso. Ma lo stato che non fa giustizia, ha una grande parte di colpa nel dolore che prova chi rimane.

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