Sul sovranismo si è detto e scritto di tutto. Da un lato, la vulgata mainstream lo identifica secondo una accezione negativa accostandolo al nazionalismo o al fascismo. Dall’altro, i sostenitori che si dichiarano sovranisti fanno a gara tra di loro per raggiungere il primato del “sovranista duro e puro”. Cosa sia realmente il sovranismo ancora non è dato saperlo. Il termine, pur essendo in qualche modo attacchito nel linguaggio corrente, non ha ancora trovato una definitiva consacrazione dal punto di vista ideologico e contenutisco. In sostanza, non esiste una dottrina politica sovranista.
Il sovranismo italiano come sinonimo di conservatorismo
Il fenomeno sovranista è ancora in fase di sviluppo. Il pensiero conservatore, invece, è storicamente ben più consolidato. Il sovranismo trae una necessaria e vitale linfa dai cosiddetti principi e valori non negoziabili i quali, in estrema sintesi, rappresentano le colonne portanti del conservatorismo. Perfino sui temi cruciali (economia e geopolitica) il sovranismo italiano sembrerebbe essersi appiattito sulle posizioni nazionalconservatrici. I continui riferimenti a Regan e Tatcher, le simpatie nei confronti di Mario Draghi, le ambiguità sull’Unione Europea e sull’Euro, l’appoggio incondizionato alle politiche di USA e Israele. Questi sono solo alcuni degli esempi relativi alla sintonia tra il mondo conservatore e quello sovranista. Dunque, perchè non identificare il sovranismo con il termine – ben più sensato e rispettabile – conservatorismo?
Cultura e metapolitica
Per il sovranismo italiano è arrivato il momento di fare il salto di qualità. Il tempo degli slogan è finito! Le battaglie identitarie, sintetizzabili nel pensiero mazziniano “Dio, Patria e Famiglia”, rischiano di venire estromesse a causa del sostegno – a tratti più che palese – alla causa neoliberista. Questi piccoli-grandi accorgimenti dovranno passare necessariamente da una profonda analisi culturale e metapolitica. Solo in questo modo il “vero sovranista” potrà portare alla luce della ribalta una visione economica e geopolitica più consona agli interessi nazionali.
Il sovranismo sociale
Il sovranismo tricolore ha l’obbligo di cambiare pelle altrimenti rischierà di rimanere ancorato alla mera logica propagandistica ed elettorale in salsa destroide e (neo)liberista. Mediante la spinta trasversale di sostenitori, reti associative e militanti, occorrerà dare seguito ad una vera posizione sovranista improntata sia verso una visione economica sociale d’avanguardia, sia verso una prospettiva geopolitica multipolare. Il sovranismo sociale, pertanto, è l’unico sovranismo possibile ed attuabile in Italia.
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