Il terzo incomodo nella corsa all’Eliseo

Quel gollista identitario, ebreo algerino, che insidia Macron

Eliseo

Éric Zemmour, è un nome in Italia ancora molto poco noto: è tra i candidati alla corsa all’Eliseo.

Anche se qualche avveduto lettore lo conosce da tempo, per gli altri, meno attenti, il susseguirsi costante nel ripetere questo cognome da parte della stampa internazionale, e da qualche giorno anche nostrana, lo sta facendo diventare familiare.

Tutti i benpensanti di sinistra hanno paura della Le Pen: ma in cuor loro, tirano un sospiro di sollievo, ritenendo in fondo scontata la sua sconfitta al secondo turno delle elezioni presidenziali.

Ora c’è lui: Éric Zemmour

Intellettuale ebreo algerino, è un apprezzato scrittore e saggista che per anni ha collaborato addirittura con Le Figaro.

È inoltre conosciuto come opinionista televisivo e radiofonico con una proficua collaborazione con la prestigiosa emittente CNews.

Definisce se stesso come
gollista e bonapartista, esalta le tradizioni e la storia francese.

Attinge a pensatori quali Renaud Camus, teorico della grande sostituzione etnica della popolazione autoctona francese da parte degli islamici.

Ma perché temere tanto Zemmour?

Un buon motivo potrebbe essere il fatto che il 17% dei Francesi gli darebbe fiducia al primo turno.

E per molti istituti di sondaggio sarebbe attualmente secondo, dopo l’attuale presidente Emmanuel Macron.

Che significherebbe?

Una cosa molto semplice.

Eric Zemmour potrebbe arrivare al ballottaggio. E se Marie Le Pen, dopo essere stata candidata nel 2007, 2012 e 2017, decidesse di non correre il rischio e di appoggiare una sua lista, il quadro si complicherebbe.

Se è vero che in politica i voti di due candidati non necessariamente si sommano tra loro, unendo le forze, è altrettanto vero che la coppia insieme ha in mano circa il 35% dei voti. E rischierebbe di andare per la prima volta nella storia al ballottaggio in posizione di vantaggio.

Zemmour è un candidato particolare

Spesso le sue posizioni gli sono valse accuse di razzismo ed antisemitismo addirittura da parte della stessa comunità ebraica dalla quale proviene.

Ma un sondaggio rivela che grossa parte dei francesi si ritrova nelle sue idee ed inoltre possiede un vantaggio non da poco: la sua provenienza chiaramente gollista.

Per sconfiggere la figlia di Jean Marie, l’uomo nero, dell’impresentabile Front, l’appello a votare Macron e turarsi il naso al ballottaggio potrebbe avere successo.

Con Eric Zemmour sarebbe veramente difficile chiedere agli eredi del generale De Gaulle di turarsi il suddetto e mandare nuovamente all’Eliseo quello che comunque è un ex socialista.

La situazione potrebbe diventare imprevedibile.

Zemmour rischia di essere il Jolly che spariglia le carte di una partita data per già vinta.

 

Leggi anche: Report: Ranucci, la terza dose «È un business delle case farmaceutiche». Ora il Pd chiede la testa

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version