Nonostante ultimamente stia facendo di tutto per disconoscere più di duemila anni di tradizione, oggi sembra che il Vaticano si sia ricordato che cosa significhi essere cattolico. Quale sia l’insegnamento che la religione cristiana sta professando da millenni.
E questo nonostante il continuo tentativo di smantellamento applicato costantemente da chi lo governa: Don Bergoglio. Infatti colui che si fa chiamare Francesco, negli ultimi due sinodi, aveva provato in tutti i modi a ribaltare i canoni cattolici. E ci stava quasi riuscendo.
Fortunatamente ci sono altri prelati che ricordano bene le proprie origini e ne traggono insegnamento. In soldoni la Chiesa non ha il potere di benedire le unioni gay. Farlo è considerato illecito.
Il documento della Congregazione
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato un documento, letto e autorizzato da Bergoglio (mi immagino con quale sofferenza) nel quale si dichiara che sarebbe illecito impartire la benedizione cattolica alle coppie omosessuali. Questo nonostante Bergoglio abbia più volte manifestato una voglia di “apertura” per il mondo LGBT. Spero di aver scritto bene tale sigla.
Il documento specifica che “la benedizione è un cosiddetto sacramentale, un’azione liturgica della Chiesa, e in quanto tale esige una consonanza di vita”. Anche se, si specifica “non esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale, che manifestino la volontà di vivere in fedeltà ai disegni rivelati di Dio”.
Ai giorni d’oggi, tale posizione presa -anzi riscoperta- dalla Chiesa, potrebbe sembrare anacronistica. Però nessuno obbliga nessuno ad essere Cattolico. Pertanto se vuoi seguire questa religione, ne devi prendere il lato comodo e anche quello scomodo.
Ci sono religioni (leggi Islam, altra apertura di Bergoglio) che prevedono punizioni molto più severe per l’omosessualità. Altro che la mancanza di benedizione.
Che Bergoglio se ne faccia una ragione.
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