Il voto dannoso: quello al terzo Polo. Detta così magari sarà intesa come una una provocazione. Ma di certo mi sento di ribattere alla teoria di Carlo Calenda, secondo cui quello dato a lui sarebbe l’unico voto utile. E nel ribattere a ciò non parlo né di programmi, né di idee. Ma di principi di fondo e di funzioni.
Il principio alla base
Il terzo Polo, non può da solo governare. Deve coalizzarsi. Come la stragrande maggioranza dei partiti. Il problema è che è una coalizione, che si presenta alle elezioni senza possibilità di vincere. Questo è più che legittimo. Ma diventa pericoloso se affiancato con l’ambizione di governare.
Questa ambizione di governare, proviene dalla spregiudicata volontà di fare alleanze post elettorali. Alla faccia del signor Matteo Renzi che parlava di premierato .Di chiarezza. Di rinnovamento. In sostanza il peggio del peggio della storia della nostra Repubblica si ripropone. Ossia quello che ha veramente allontanato gli elettori dalle urne . L’obbrobrio di governi fatti dalle assemblee, al di là della volontà degli elettori. Spesso anche contro la volontà popolare.
Il fare questo, non è motivo di alcun imbarazzo per il terzo Polo. Anzi va benissimo. Potrebbero ipoteticamente andare a bussare alla porta della destra che vince le elezioni, come alla porta della sinistra. Oppure cercare di portare avanti un governo di unità nazionale.
La funzione
Ne Matteo Renzi, ne Carlo Calenda negano, di essere pronti a fare governi alla vecchia maniera. Anzi addirittura auspicano l’ingovernabilità, per poter essere determinanti. Sperano di riproporre lo schema Draghi.
Uno schema che nasceva in un momento di emergenza nazionale, momento che non è ancora terminato. Certo ma si spera che le elezioni abbiano un senso in un paese democratico. Si spera che gli eletti abbiano rispetto della volontà di chi li ha mandati in quel posto. Come può avere responsabilità di governo, in un paese civile, colui il quale non ha ricevuto quel mandato dagli elettori?
Per questi signori invece tutto il contrario. Si augura apertamente, di dover sempre arrivare alle larghe intese. Di non poter avere un governo politico. Di andare al di sopra della volontà degli italiani.
Ed il bello è che si parla anche di responsabilità e di Europa. Mentre in Europa, mentre nei paesi responsabili, liberali e democratici, chiunque si scandalizzerebbe di avere governi non indicati dal popolo.
Dov’è il danno
Il progetto del terzo Polo, ai fini pratici diventa un danno per la sovranità popolare. Paradossalmente è un voto chiaramente inutile dal punto di vista dell’alternanza democratica. Si tratta di un voto per continuare a preservare un sistema che non funziona.
Un sistema che stabilisce governi fatti in Parlamento piuttosto che tramite le urne, la mia impostazione culturale liberale mi porta a definirlo incivile.
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