Sono appena rientrato da un viaggio in America. E quello che mi ha colpito immediatamente, come uno schiaffo che ti sveglia, è il senso di libertà che si respira. Una libertà che noi abbiamo sempre considerato normalità, ma che dal marzo 2020 ci è stata sottratta. Dapprima per mancanza di informazioni. Poi per una volontà ben definita.
Sto parlando dell’imbavagliamento a cui siamo costretti da due anni. Fatto di mascherine e di green pass. E di personaggi che vedono la fine (o la normalizzazione del covid) come una sventura personale. Perché dovrebbero tornare nell’ombra che li aveva sempre avvolti. E la loro macchina autoalimentata di sciagure smetterebbe di produrre comparsate televisive, interviste e quattrini.
L’ultima levata d’ingegno è del Prof. Pregliasco. Sicuramente un illustre virologo e cattedratico, ma che fino alla comparsa del covid era sconosciuto ai più. Poi, al pari degli altri suoi colleghi, è divenuto una star. Fino al lento declino che lo riporterebbe in un sobrio anonimato. Ma lui ha pensato alla Oscar Luigi Scalfaro: “No! Io non ci sto!”. Ed ha rilasciato la solita dichiarazione ad effetto. Che su di me ha lo stesso effetto di un uovo marcio annusato ad ampie narici. Su chi invece non vede al di là del proprio naso (grazie all’informazione pilotata) ha un effetto di paura e sottomissione.
Come riporta SkyTG24 in un suo tweet, il virostar Pregliasco ha dichiarato che le “mascherine saranno come gli occhiali da sole”. Ma purtroppo solo per noi italiani, a quanto pare. Popolo sottomesso e terrorizzato da chi si fida.
E quindi, giusto per cercare di non tornare nel grigiume della quotidiana vita di corsia (di mestiere farebbero i medici, non i mediatici. Preme ricordarlo), vai con previsioni di sciagure e limitazioni ulteriori. Il problema è che qualche mente non esperta dei nostri governanti, tende anche ad ascoltarli. Corvacci neri.
La situazione americana
In America, che non è propriamente terzo mondo, anzi è dove hanno sintetizzato il primo vaccino, la situazione è ben diversa. La gente usa la mascherina a propria insindacabile discrezione.
Si vive e, da quello che mi hanno detto, non hanno mai smesso di farlo. Forse per i primi 2/3 mesi di lockdown, mi hanno confermato, la situazione era estremamente rigida. Quasi come da noi. Quasi. Ma adesso no.
Prima di tutto il greenpass non sanno neanche cosa sia. Quando ne abbiamo parlato con degli amici, hanno fatto una faccia stupita. E di compassione: come per dire “ma dove vivete”? Nessuno ti misura la temperatura per entrare nei posti. Nessuno ti chiede di compilare formulari.
Nei centri commerciali, nei ristoranti, negli alberghi: la mascherina viene usata dagli impiegati, ma nemmeno sempre. Ma gli avventori sono liberi di scegliere. LIBERI. Vi ricordate il dolce significato della parola?
Le vaccinazioni sono più basse, in percentuale a quelle italiane, specialmente per quanto riguarda la terza dose. Ma evidentemente sono un po’ più razionali di noi. O forse devono mantenere meno eccentrici personaggi in costante ricerca di fama e notorietà. Ci sta che in America, pensino prima alla popolazione e all’economia. E poi a figuri mantenuti dallo Stato, autolamentanti da sciagure.
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