In morte ( politica) di Mario Draghi

In morte ( politica) di Mario Draghi.MarioDraghi ha rassegnato definitivamente le dimissioni da primo ministro. Ed il capo dello Stato ha sciolto le camere. Questo è avvenuto tutt’al più con un colpo di scena. Non come l’apocalisse della Repubblica.

Il sistema deve sopravvivere

In democrazia deve sopravvivere il sistema, debbono sopravvivere le regole del gioco. Non è un solo uomo a garantire la Repubblica.

Uomo autorevole, capace, di spessore Mario Draghi non continuerà la sua esperienza governativa. Ci sarà un nuovo presidente del consiglio. La Repubblica è tanto forte da poter garantire il passaggio di poteri. Se se ne va un governo, non crolla il tempio laico delle istituzioni repubblicane. I governi passano, la Repubblica resta.

L’autorevolezza dell’Italia nasce dall’essere l’Italia. Nasce dal paese che si rappresenta, non soltanto da chi la rappresenta. Non siamo autorevoli solo se il presidente del consiglio è quella persona o meno autorevoli se è un’altra persona. La Francia era la Francia quando c’era Hollande ed è rimasta grande anche con Macron.

L’Italia resterà un grande paese, con qualsiasi governo. Perché la grandezza del paese la fa il paese stesso, non la compagine governativa

Non si è scagliata su di noi la collera Divina

La fine del governo Draghi non ha portato le sette piaghe d’Egitto al popolo italiano. Draghi, come altri prima di lui, era indiscutibile ed al di sopra della democrazia per tanti osservatori. Senza di lui il vuoto, il caos, la fine di ogni sicurezza.

Eppure. L’acqua non è diventata sangue, come rane e zanzare non sono venute a darci il tormento.Almeno per le zanzare non più delle altre estati. Notizie di mosche velenose non me ne sono giunte. Come non mi sembra che le cavallette stiano devastando i campi.Non ha iniziato a morire il bestiame, ai nostri allevatori. Non tutti gli italiani sono stati marchiati duramente con piaghe sul corpo, ne sono scese le tenebre più nere sul paese. La grandine non sta facendo danni irreparabili. E grazie al cielo DIO, non ha ucciso i nostri primogeniti.

Quindi mi sembra di poter dedurre una conclusione abbastanza semplice.La collera Divina non vuole punire l’Italia per aver cambiato governo.

Un normale passaggio della democrazia

Il voto in democrazia è necessario. È alla base della democrazia . Gli italiani avranno pur bisogno di sentire che il governo è espressione della loro volontà. Della volontà della maggior parte di loro. E dal 2011 che non c’è un governo eletto dal popolo in Italia. Questa è una vergogna per la democrazia. Questa è  una vera piaga ed una sciagura per la Repubblica.

Tornare alle urne non è la rovina della patria. Anzi è un momento importante, perché serve a consolidare e legittimare il nostro sistema.

Bisogna smetterla di pensare che ci siano tecnici talmente bravi da essere al di sopra della democrazia. Della volontà del Popolo. Questo sarebbe inaccettabile in tutti i paesi anglosassoni. Sarebbe non tollerabile in Francia, in Germania.

Se si sceglie di vivere in un sistema democratico, la volontà popolare è proprio l’unica cosa che non si deve neanche lontanamente mettere in discussione.

Non dobbiamo esautorare il ruolo del popolo sovrano, nel determinare i governi. Ogni governo non eletto dal popolo è per forza di cose un governo delegittimato per un vizio di forma atavico.

Oggi l’Italia potrà avere un governo scelto dagli elettori. L’autorevolezza di quel presidente del consiglio sarà data proprio dal mandato popolare.

 

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