Il campanile e gran parte del tetto della Cattedrale di Notre-Dame de Paris, gioiello dell’arte gotica, emblema della Francia nonchè della cristianità tutta sono crollati questa notte a causa di un violento incendio scoppiato poco prima delle 19. Le brutali immagini delle fiamme che avvolgono il tetto e le guglie della Cattedrale hanno rapidamente fatto il giro del mondo sollevando sgomento e preoccupazione.
Assieme a quella di Saint-Pierre de Montmartre (risalente al 1147), la struttura di Notre-Dame era una delle più antiche della capitale francese. Le sue torri e le sue alte guglie salvaguardavano la città dal suo ventre in mezzo al fiume da almeno 800 anni, passate indenni attraverso tutte le guerre. Era una delle più belle prove dell’architettura gotica di Francia, fortemente voluta in quello stile gotico internazionale che fu anche la prima forma di gotico “universale” ovvero capace di fondere elementi provenienti dalle esperienze regionali e con una più decisa impronta laica.
Cuore della cristianità non soltanto francese, Notre-Dame ha ospitato alcuni dei momenti più importanti della storia di Francia: l’incoronazione di Napoleone Bonaparte, la beatificazione di Giovanna d’Arco ed ancora le celebrazioni funebri dei presidenti De Gaulle, Pompidou e Mitterand. Nel 2013 era stata scelta dallo scrittore e storico Dominique Venner per il suo addio: Venner morì suicida accanto all’altare.
Un simbolo d’Europa che arde tra le fiamme. Immagini dure, dolorose quelle che ieri sera ci hanno tenuti col fiato sospeso, incollati increduli agli schermi. Il fuoco è divampato nel sottotetto, da poco oggetto di una campagna di restauro – che fortunatamente aveva portato alla rimozione di ben 13 statue esterne -, quindi si è diffuso assai velocemente divorando gran parte della magnifica volta in legno, “la foresta” a causa del numero impressionante di travi poste a sostenere questo prodigio dell’architettura: 100 metri di lunghezza, 13 metri di larghezza nella navata e 40 nel transetto per 10 metri di altezza. Una struttura unica ed una testimonianza rara nella storia dell’architettura mondiale, dove si contano a migliaia gli incendi colpevoli di aver devastato patrimoni preziosi.
Sul posto sono intervenuti circa 400 pompieri dotati di lance per spegnere l’incendio, alcuni sollevati a decine di metri di altezza attraverso bracci meccanici mentre scattavano le operazioni per mettere in sicurezza l’area interessata. La polemica montata sul mancato utilizzo dei Canadair è stata spenta dalla Protezione civile francese, che ha twittato: “Il getto d’acqua dall’aereo su un edificio di questo tipo potrebbe causarne il collasso“.
L’alta guglia centrale, alta 93 metri, è implosa intorno alle 20, sotto agli occhi attoniti di turisti, Parigini e di tutto il mondo. Era stata aggiunta al nucleo originario a metà del XIX secolo, durante la campagna di restauro intrapresa da Viollet-le-Duc dopo le razzie ed i deturpamenti che durante la Rivoluzione avevano interessato la chiesa. Solo verso le 22.50 le due torri e la struttura portante potevano dirsi salvi, tuttavia per tirare un sospiro di sollievo si è dovuto attendere le 4 del mattino, quando il portavoce dei Pompieri di Parigi, il luogotenente Gabriel Plus, ha annunciato che il fuoco era stato contenuto e che restavano soltanto piccoli focolai isolati da spegnere.
É certo che le operazioni di restauro dureranno anni, come ha del resto affermato il Presidente della Conferenza Episcopale francese, Monsignor de Moulins-Beaufort ma il sostegno alla causa non ha tardato a farsi sentire: la Fondation du Patrimoine ha già annunciato di lanciare una raccolta fondi nazionale mentre la Artemis, società d’investimento della famiglia Pinault ha annunciato, attraverso il suo presidente François-Henri Pinault, l’intenzione di sbloccare 100 milioni di euro da mettere a disposizione per il restauro.