Dalle prime ore di questa mattina è in corso l’inchiesta “Eyphemos II” guidata dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria.
Inchiesta “Eyphemos II”
L’inchiesta della Dda colpisce il complesso imprenditoriale, societario e immobiliare utilizzato dal boss Domenico Laurendi e da altri sodali già arrestati nel mese di febbraio nell’ambito dell’operazione Eyphemos. Obiettivo: affermare il potere della cosca penentrando nel tessuto economico-commerciale allo scopo di infiltrarsi negli appalti, ripulire i proventi illeciti e mascherare i beni stessi da apprensioni giudiziarie. L’operazione, infatti, ha dato seguito a sequestri di imprese, società, bar, ristoranti e beni immobili in provincia di Reggio Calabria, Ancona, Pesaro-Urbino e Milano. Il tutto per un valore che si aggira attorno ai due milioni di euro.
Gli arresti
Eseguite nove ordinanze di custodia cautelare – di cui quattro in carcere e cinque agli arresti domiciliari – nei confronti di elementi di vertice e prestanomi della cosca operante nella zona di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC). Questi ultimi tutti dipendenti dalla potente cosca Alvaro imperante a Sinopoli, San Procopio, Cosoleto, Delianuova e zone limitrofe. Inoltre, sono stati arrestati per concorso esterno in associazione mafiosa un commercialista, un imprenditore e un’impiegata. Arrestate anche altre persone per fittizia intestazione di beni e autoriciclaggio. I particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 presso la Questura di Reggio Calabria.
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