Recessione – La Germania denuncia un deficit commerciale. Non accadeva dal 1991. Gli Stati Uniti stanno negoziando con la Cina l’abbattimento di alcuni dazi doganali. Serve a raffreddare l’inflazione americana. Nel contempo la Casa Bianca ha emesso alla CNN un comunicato stampa. Vengono espressi dubbi sulla possibilità che l’Ucraina riesca a ribaltare le sorti della guerra. La guerra in Ucraina sta fiaccando il popolo del presidente Zelensky? E gli occidentali? Il fronte anti Putin si sta sgretolando dopo 130 giorni di guerra a causa di un’inflazione galoppante e di un’imminente recessione? Federico Rampini, firma del Corriere della Sera, ospite del talk politico del preserale di LA7, In Onda, martedì 5 luglio, ha interpretato gli ultimi eventi: “Si avverte già una certa stanchezza per questo conflitto che sarà lungo.
L’opinione pubblica contrasta gli intenti dei governi nazionali.
Se la compattezza dei governi occidentali è più forte di quanto fosse prevedibile, per l’opinione pubblica è diverso. Le persone soffrono una situazione economica pesantissima dominata dall’inflazione e anche da fenomeni di scarsità di vario genere. Nei prossimi giorni passeremo al capitolo recessione”.
I portafogli sono sempre più vuoti e il disagio sociale aumenta. Rampini ritiene che la recessione sarà in buona parte inevitabile perché l’economia era già surriscaldata a causa della pandemia (con l’aumento di domanda rispetto all’offerta) e della guerra. In parte l’inflazione è dovuta anche alle banche centrali. “Per combattere l’inflazione abbiamo aumentato i tassi di interesse, ha iniziato la Federal Reserve americana e le altre banche l’hanno seguita. E’ un modo molto doloroso di curare il fenomeno però è l’unico efficace che conosciamo” ha detto il giornalista prevedendo un autunno difficile caratterizzato da un “susseguirsi rapidissimo di dolori, dall’inflazione alla recessione”.
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FONTE: iltempo.it