Il contrappasso delle frontiere – Dante, il sommo poeta, ci ha basato tutto l’Inferno creando pene terribili per i rei. Sto parlando del suo famoso contrappasso: la maledizione che colpisce i peccatori con il contraro della loro colpa.
L’Italia democratica e politically correct, l’italia dell’accogliamo tutti, del copriamo le statue classiche con veli per non turbare gli islamici, dell’aboliamo le feste natalizie perché discriminatorie verso le altre religioni, la stessa Italia che invece di incriminare i capitani delle imbarcazioni che forzano uno sbarramento militare concede loro pure una lectio magistralis, questa Italia imbecille ha avuto uno schiaffo enorme dal resto del mondo.
Le nostre frontiere sono aperte a tutti e noi, come gli struzzi, nascondiamo la nostra testa (le nostre tradizioni) sotto la sabbia, ma lasciamo ben in evidenza il cu…ore. Pronto ad essere saccheggiato.
Per paura di essere tacciati di razzisti, o di fascioleghisti per dirla col governatore della Toscana Rossi, abbiamo aperto il cu…ore e adesso la stalla è desolatamente vuota.
Ebbene, quelle frontiere che fanno passare sempre e comunque lo straniero (che bella canzone è il Piave) adesso, per contrappasso, sono chiuse. Ermetiche. Dei muri belli spessi. però in senso opposto: gli italiani non sono ben voluti più da nessuna parte o quasi.
E finché è l’Austria a bloccare i treni, ci può anche stare. Ma due nazioni, fra quelle che ci hanno messo all’indice, mi fanno sussultare: Romania e Tunisia. Ebbene sì: due delle maggiori comunità di stranieri residenti in Italia non ci vogliono più a casa loro. Insomma, per dirla in modo piuttosto duro: ci schifano.
Questo è quello che succede a chi svende la propria anima, la propria storia, la propria identità: viene depredato, svuotato e preso a calci nel cu…ore lasciato scoperto.
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