Jessica Drake – Ragazzi, arriva la professoressa del sesso! E oggi interroga! Avete studiato sì? Ripassato tutto? Anche il capitolo dell’anale? Tu l’hai capita la differenza tra l’ano maschile e l’ano femminile? Io so bene solo la parte sui sex toys! Chi ha preso appunti sulle orge? Me li passa? Mi suggerisce? Oddio, ecco i voti dello scritto sui preliminari. Ho preso 4. E come lo recupero? Con l’orale?
Sì che si tornerebbe di corsa sui banchi se come professoressa ci fosse una stangona di un metro e 80, con quei seni, quei fianchi, e che si chiama Jessica Drake! E chi non conosce i suoi porno, recuperi, anche se a 47 anni Jessica ha accantonato le sue porno performance per ricrearsi insegnante. Del sesso! Hai mai visto una delle sue “Sex Guide”?
Sono le sue “dispense” video, le sue lezioni sul sesso sul sito “Wicked”, lezioni che toccano un po’ tutti gli aspetti della sessualità: sesso lesbico, sesso anale, e come si tratta un ano maschile e uno femminile, come ci si prepara, come si fanno i preliminari, come si sc*pa da anziani, a tre, come si sc*pa plus size, come si sperimenta il BDSM in sicurezza… I tutorial di Jessica Drake sono girati da pornostar di professione sotto sua regia e script e semplici spiegano come far buon sesso senza essere una virago, o un attore porno. Il porno educational è un genere, e i video didattici di Jessica Drake non sono i soli: ci sono quelli della veterana Nina Hartley, le fellatio lessons di James Deen, i video che svelano i trucchi bondage di Kink.com.
Jessica Drake, texana, nata Angela Patrice Heaslet, diva porno, pluri-Oscar quale miglior attrice, una fama mondiale, migliaia di scene porno girate, e incursioni in serial TV, reality, e videoclip (in “Telephone” con Lady Gaga e Beyoncé), non solo è autrice di sex tutorial venduti anche all’estero, ma tiene lezioni sul sesso su giornali, radio, podcast, e all’università (sotto pandemia le ha tenute su Zoom).
La prof. Jessica Drake spiega il sesso e il porno, partendo da questo imperativo: il sesso che si fa nella realtà non c’entra nulla con quello che si fa e si vede nei porno. È questa una verità tutt’altro che acquisita, sicché si prenda nota: il porno è genere cinematografico, è sesso con contatti, penetrazioni reali, lì il sesso non è simulato, ma è sempre sesso recitato.
Proprio la sua fama da pornostar ha spinto Jessica Drake a tramutarsi prof. del sesso: agli incontri coi fan, o sui social, sono valanghe le domande su come far sesso, su come riuscire nel sesso, su come godere e far godere. Su come ricreare quel che di sesso si vede nei porno nelle camere da letto private. Jessica si è resa conto che manca una alfabetizzazione sessuale e pornografica, e che negli Stati Uniti come altrove si parla di educazione al sesso ma, questa educazione, chi la fa? Nessuno, se non pochi illuminati genitori. La fa poco la scuola, e in ogni caso, cosa si insegna ai ragazzi sul sesso?
A proteggersi da gravidanze e malattie, e va benissimo, ma si guardi in faccia la realtà: i ragazzi, prepuberi, sono lasciati soli davanti al web scoprendo, nei video porno free, rappresentazioni sessuali che nulla hanno a che fare col sesso com’è davvero e che faranno nella loro vita personale. I media te la raccontano, con la manfrina che è colpa del porno, che è il porno il problema. Perché non evidenziano mai che la gran parte dei giovani sa che il porno è caricata rappresentazione? Perché li fa passare per sprovveduti?
Sprovveduti erano loro, gli analogici, usi a una narrazione tuttora ammonente e comoda: come se fosse possibile cancellare la pornografia dall’esistenza, per preservare una innocenza che non c’è. Non si nasce innocenti, e si andrebbe informati al sesso senza pregiudizi né pudori. Questo non è possibile, si è frenati, da tabù e norme sociali, e i figli sono per lo più lasciati in balìa di sé stessi.
È quest’assente alfabetizzazione che prova a colmare Jessica Drake. Portare una pornostar in cattedra genera quello che un prof. tradizionale su sesso e porno non ha: l’autorità. In caso di tali materie hot, pure competenza. Una pornostar che parla senza remore o pregiudizi di porno e di sesso produce nei ragazzi attenzione. Lei sa perché lo fa, lo vive. Ne ha e si prende di ciò che dice responsabilità. E ti dice subito che non si può fare sesso senza imbarazzo.
Che il sesso vero è fatto anche di insicurezza, goffaggine, nel porno assenti grazie ad abilità (e montaggio) che li cancellano. Il porno è sesso il più irreale e perfetto, riproduce e ti fa scoprire fantasie. Ma non ha sentimenti. Ha orgasmi, non esitazioni sane e normali. Jessica dice alle donne che chiedono come fare a capire se stanno avendo un orgasmo che “se te lo chiedi, non stai avendo un orgasmo!”.
Il sesso lo conosci e lo sai se lo fai. Il sesso non si può insegnare. Si deve vivere. Ognuno ogni volta da sé, con chi decide e vuole. Se però sei un alunno di Jessica Drake, hai più chance di riuscire, e conoscerai aspetti del sesso – e di te stesso – a te ignoti. Com’è ignoto il porno, e farlo: Jessica spiega bene che è un lavoro, duro, difficile e che è falso che chi lo fa sia drogato, amorale, anormale, e che ogni set sia un circo. Sui set si lavora, la pornografia è una industria che fa e fa girare soldi.
Dice Jessica: “I media sono responsabili della cattiva nomea del porno perché danno risalto solo alle isolate mele marce, che però ci sono in ogni altra “seria” professione”. Lo scopo del porno è divertire, non educare e però, quanti sanno che esiste il porno col preservativo? Jessica Drake è una pornostar che ha girato sempre col condom (come la nostra Ilona Staller). Lei senza preservativi nulla fa, ma è contraria al loro obbligo sui set porno. Ognuno sceglie per sé, nel rispetto di sé e degli altri. Il governo, le leggi, che ne stiano fuori.
La prof. Jessica Drake, ricchissima (dice di aver rifiutato i 10 mila dollari che Donald Trump voleva pagarle per fare l’amore con lei, ma Trump risponde di non averla mai vista e conosciuta), fresca di divorzio dal secondo marito Brad Armstrong, pregiato regista porno (e ex marito di Jenna Jameson), ha il prestigio conferitogli dai video porno. Quelli con Asa Akira sono tra i suoi migliori. Lei li spiega così: “Insieme siamo eccitatissime, e non riusciamo a toglierci bocca e mani di dosso. Una volta ci siamo praticamente mangiate vive. Sul set, ci siamo scordate il regista, non sentendo le sue indicazioni siamo andate a sbattere, sudate, nude, avvinghiate, contro le attrezzature di illuminazione. Chi ci poteva fermare?”.
Barbara Costa per Dagospia
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