Non è il videogioco di Jurassic World né una notizia falsa. Siamo vicini alla clonazione degli animali preistorici.
Scienziati americani hanno raccolto 15 milioni di dollari (12,7 milioni di euro) per riportare in vita il mammuth.
Almeno, l’obiettivo è creare una sorta di ibrido tra l’elefante e il mammuth che possa sopravvivere al freddo estremo.
Lo riporta il quotidiano britannico The Guardian.
Quella specie di elefanti pelosi si estinse circa 10.000 anni fa. Non è la prima volta che la scienza moderna si è cimentata con l’idea di far ‘rivivere’ l’animale.
Con la raccolta di 15 milioni di dollari, per la prima volta le cose stanno davvero andando avanti.
DNA incrociato
Il denaro è stato raccolto dalla nuovissima società Colossal, che vuole concentrarsi sulle scienze della vita e sulla ricerca genetica.
Il DNA dell’elefante viene modificato aggiungendo caratteristiche del Mammuth come il pelo folto e uno spesso strato di grasso, entrambi protettivi dal freddo.
Gli embrioni verranno poi introdotti negli elefanti asiatici, che sono in pericolo di estinzione.
Se ciò non funzionerà, la scelta ricadrà sugli uteri artificiali.
Se tutto va secondo i piani, Colossal spera che i primi mammuth ibridi nascano tra sei anni.
Uno dei ricercatori riferisce a The Guardian che l’obiettivo è “creare un elefante resistente al freddo che si comporti e assomigli a un mammut”.
La ricerca è stata anche criticata dagli scienziati , il cui obiettivo non è solo riportare in vita i Mammuth, ma anche dare agli elefanti asiatici un nuovo habitat nelle tundre siberiane.
Tra le altre cose, ci sono dubbi sul fatto che gli elefanti esistenti si accoppieranno con i “nuovi” mammuth.
Comunque sia la ricerca genetica ormai mostra di non avere limiti, sia in campo animale che umano.
Auguriamoci che i prodotti di tale scienza siano sempre controllati e non creino disastri, come la pandemia ci ha tristemente insegnato.
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