Alcuni giorni fa si è svolta la presentazione di uno dei libri di
Richard Nikolaus von Coudenhove·Kalergi: Idealismo Pratico. Da tale
libro è nata la leggenda del “Piano Kalergi”.
Da questo libricino, in cui un giovane Kalergi si diletta con un po di speculazione filosofica, viene estrapolata una frase citata fuori contesto con la quale si vuole asserire che l’autore avrebbe creato un piano per trasformare i popoli europei in una “razza mescolata di bianchi, negri e asiatici, affinché l’Europa sia dominabile dalle élite” .
L’autore di tale fantasiosa, quanto fraudolenta teoria, è da ricercarsi in un improvvisato pseudo storico austriaco, tal Gerd Honsik, condannato in Austria per aver negato l’Olocausto, che nel suo libro “Addio Europa” pubblicato nel 2005 non ha trovato nulla di meglio da fare che accollare addosso ad un uomo che si era battuto tutta la sua vita per un Europa di liberi popoli confederati sul modello tradizionale del Sacro Romano impero, stato erede di quello dei Cesari e che egli stesso aveva vissuto nella sua fase finale dell’Austria Ungheria.
Allo scoppiò della prima guerra mondiale Kalergi aveva vent’anni , avrebbe visto l’impero dissolversi solo cinque anni dopo. La caduta di quell’Impero fu un evento catastrofico per l’Occidente moderno, una popolazione di quasi 50 milioni di persone con unico passaporto, si trova ad essere improvvisamente divisa dopo secoli di unità sotto la sovranità di ben nove stati differenti.
Kalergi, è un figlio dell’ Austria di Francesco Giuseppe e del Beato Carlo, primo ultimo imperatore d’Austria e Re d’ Ungheria, un figlio di quella aristocrazia ormai inbevuta della pregnante volontà di riforma strutturale dell’ Impero, mirata a dare una maggiore partecipazione a tutti i popoli che lo compongono. Di tale volontà è emblematico il progetto del giurista rumeno Aurel Popovici, vicinissimo all’arciduca Francesco Ferdinando, conosciuto come gli Stati Uniti della grande Austria dove ristrutturava l’impero in una serie di stati su base etnico-linguistica, confederati sotto il controllo di un comune monarcs mantenendo autonomia politica ed economica. Questo riequilibrava lo sbilanciamento nei riguardi della posizione dell’Ungheria che era una componente privilegiata dell’Impero rispetto a tutte le altre.
Kalergi dopo aver pubblicato il suo libro più importante Paneuropa, fonderà l’Unione Paneuropa cercando di portare avanti il suo sogno unitario volto ad evitare tragici conflitti che dissanguvano l’Europa da secoli soprattutto tra Francia e Germania, sognando una difesa comune, una politica estera comune, una moneta unica ed una circolazione comune. Ma soprattutto il rispetto dei Popoli e delle loro diversità, sulla base di quello che era stata la legge fondamentale dell’ Austria Ungheria che garantiva lo sviluppo nazionale, linguistico e culturale di ogni popolo.
Kalergi non voleva distruggere i popoli europei, voleva valorizzazione un grande humus occidentale che unisse questi popoli, ma voleva garantire la resistenza e la prosperità nella loro pacifica coesistenza. Come in molti casi della storia, la balordaggine e la cialtroneria lo hanno reso lo spauracchio ed il capo espiatorio di un Europa che è molto differente da quella voluta da uomini come Carlo I d’Austria Ungheria, federata su basi ugualitarie, il cui figlio ultimo erede dell’impero era strettamente amico del Conte kalergi. Ambedue hanno dovuto passare anni in esilio perché oppositori del nazismo. L’uomo che ha continuato sognare fino all’ultimo giorno quell’ Europa libera, e di liberi popoli, quell’Europa forte che era stata assassinata e tradita nel 1919.
Viene da pensare che sia comodo accusare chi voleva un’Europa diversa dei disastri dell’odierna comunità europea.