Kamala: una scommessa a perdere

Vice President Kamala Harris introduces her running mate, Minnesota Governor Tim Walz, during a campaign rally at the Liacouras Center at Temple University, Tuesday, August 6, 2024, in Philadelphia, Pennsylvania. (Kit Karzen/Harris for President)

Kamala: una scommessa a perdere

Ci innamoriamo sempre dei fallimenti. Da settimane, dopo aver riconosciuto che Joe Biden è stato un grandissimo fallimento, i media occidentali non fanno altro che lodare quella che, a loro avviso, sarebbe la panacea a tutti i mali del mondo: la sua fallimentare vice Kamala Harris.

E Kamala dov’era?

È sì vero che il vicepresidente ha dei poteri limitati. Ma è anche vero che, se autorevole, incide nell’amministrazione.

L’unico dossier sia importante affidatole, quello sull’immigrazione, è gestito in maniera pessima.

Il mondo paga l’incapacità dei democratici americani

Naturalmente è stato scelto un candidato per cercare di attrarre il il midwest. Fondamentale per i democratici. Però non possiamo dimenticare i gravi errori che hanno portato alla situazione attualmente complessa nella quale si trova l’America e  buona parte dell’Occidente.

Le grandi divisioni interne alla società americana sono state incentivate dall’atteggiamento del Partito Democratico.

Una politica estera disastrosa

Sul disastro dei democratici nella politica estera la colpa non è ascrivibile soltanto a Joe Biden. Obama ha la sua grande parte di responsabilità soprattutto perché si affidò ai consigli nefasti della signora Clinton.

Sembra quasi che Donald Trump sia una sciagura per l’umanità, a sentire i media americani. Eppure non ha scatenato una sola guerra.

Mentre invece il mondo sta continuando a pagare non solo l’interventismo scriteriato dei democratici, ma anche la loro incapacità di vincere.

Il bilancio è impietoso

Potrebbe arrivare a 100 anni Jimmy Carter, il più disastroso presidente americano in politica estera. Reagan gettò  le basi per la vittoria della guerra fredda, Bush senior la colse.

Obama fu protagonista della rovinosa stagione delle primavere arabe e di una distensione sbagliata con l’Iran che arrivò a compromettere i delicati equilibri in Medio Oriente.

Joe Biden si è caratterizzato per tutta una serie di sbagli imbarazzanti. La tragica e rovinosa ritirata in Afghanistan. L’esplosione del conflitto israeliano – palestinese. Poi stupida difesa iniziale degli Huthi nello Yemen, salvo poi rendersi conto che erano dei terroristi.

Praticamente siamo davanti a delle colombe che continuano a gridare al pericolo dell’arrivo di un falco.

Ma l’America è il paese delle aquile. Rispettata e forte. Le colombe ne stanno minando la credibilità.

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